La campagna per la salvaguardia dei rospi in riproduzione. Rischiano di essere schiacciati dalle auto
Grande sensibilità ed attenzione su questo tema anche nella zona della Val Baudana a San Raffaele Cimena
La campagna per la salvaguardia dei rospi in riproduzione. Rischiano di essere schiacciati dalle auto
Rospi
La Città Metropolitana di Torino a tutela dei rospi che rischiano di essere schiacciati dalle auto in transito durante il periodio di migrazione. Un tema che, per quanto riguarda il nostro territorio, riguarda anche la nostra zona, ed in particolare la Val Baudana a San Raffaele.
L'iniziativa
Ormai da 11 anni, la Funzione specializzata Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana di Torino affronta con successo quella che si può considerare come una vera e propria emergenza faunistica: la strage di cui rischiano di essere vittime migliaia di rospi.
Alla fine dell’inverno, gli anfibi partono dai luoghi riparati in cui svernano in stato di ibernazione e raggiungono gli stagni in cui si riproducono, approfittando delle temperature più miti e delle piogge che aumentano l'umidità dell'atmosfera, creando le condizioni ambientali favorevoli a dare l’avvio alla migrazione di massa; migrazione che raggiunge appunto l'apice nelle serate più umide e piovose. Tra andata e ritorno dai siti di riproduzione, l’esodo si protrae per circa un mese, perché, terminata la fase riproduttiva, gli anfibi ritornano verso i boschi da cui sono partiti.
Spiega Barbara Azzarà, Consigliera metropolitana delegata alla Tutela della fauna e della flora:
“Gli interventi realizzati dalla Funzione specializzata Tutela Fauna e Flora per salvaguardare i rospi variano a seconda delle zone, delle caratteristiche degli ostacoli e dei pericoli a cui gli anfibi vanno incontro. - Sulle strade intensamente trafficate e con spazi di manovra ristretti, l’unica azione possibile è la sistemazione di cartelli che segnalano agli automobilisti la presenza dei rospi, invitandoli a moderare la velocità.In luoghi meno pericolosi per gli operatori, vengono collocate reti, la cui funzione originaria era di indirizzare i rospi verso sottopassi, già esistenti o creati ad hoc”.
L'esperienza
L’esperienza degli ultimi anni ha insegnato al personale di vigilanza faunistico-ambientale della Città Metropolitana che, in molti casi i “rospodotti” sono poco attraenti per gli anfibi, a causa del loro diametro insufficiente, della difficoltà di convogliarli al loro interno e della loro riluttanza a imboccarli. Dove vi sono sottopassi stradali di ampie dimensioni adibiti allo scolo o alla raccolta delle acque piovane, si è notato che i passaggi vengono effettivamente utilizzati.
“Infatti, dove i rospodotti non svolgono appieno la loro funzione, tocca agli operatori spostare manualmente gli animali da un lato all'altro della strada. L’operazione è comunque agevolata dalla presenza delle reti”.
I rospi rappresentano una vera e propria “sentinella vivente” dello stato di salute degli ambienti e contribuisce al mantenimento degli equilibri ecologici e al contenimento delle popolazioni di insetti nocivi per le colture agricole.
E' per questa ragione che tra molti si è sviluppata una grande sensibilità per la loro tutela. Negli anni, i siti di intervento sono cambiati. Il numero di animali è calato in maniera drastica a San Giorio di Susa e a Rivarossa, dove la migrazione non ha quasi più luogo. In altre località si registra una maggior attenzione dei cittadini verso la tutela dei rospi: ad esempio nella zona collinare di Torino.