Il caso

‘Ndrangheta, appalti, aiuti in cambio di voti: l’inchiesta che fa tremare la politica

Cosa sta emergendo dall’indagine «Echidna» della procura di Torino e quali sono i "risvolti settimesi"

‘Ndrangheta, appalti, aiuti in cambio di voti: l’inchiesta che fa tremare la politica
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Associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, riciclaggio, estorsione, ricettazione e detenzione illegale di armi.
Sono queste le accuse, a vario titolo, mosse dalla Procura di Torino ai danni di nove persone, arrestate (e poi condotte in carcere o rimaste ai domiciliari) dai carabinieri del Ros (Reparto operativo speciale) di Torino, della compagnia di Venaria Reale e della stazione di Leini.

Le indagini e le intercettazioni

Le indagini, condotte tra il 2014 ed il 2021, si sono concentrate su un’articolazione territoriale della ‘Ndrangheta operante in Brandizzo, Torino e provincia, emanazione delle ‘ndrine Nirta e Pelle, originarie di San Luca.

In carcere sono finiti Giuseppe Pasqua, classe 1943 di Brandizzo; Claudio Domenico Pasqua, classe 1970, anche lui residente a Brandizzo; Michael Pasqua, detto «Luca Bazooka», noto nel mondo della boxe, classe 1983 di Brandizzo; Antonio Mascolo, classe 1964, di Volpiano; e Carlo Balzamo, classe 1987 di Caselle.

Stante alcune intercettazioni, la famiglia Pasqua a più riprese ha sempre rimarcato al telefono come avessero le spalle coperta da «quelli di San Luca. Nessuno ci può e deve toccare».

Il "dominus" Fantini

Ai domiciliari, invece, Roberto Carvelli, classe 1978 di Brandizzo; Eduardo Carvelli, classe 1952 di Brandizzo; Danilo Scardino, classe 1972 di Brandizzo; ma soprattutto Roberto Fantini, classe 1969 di Rivarolo Canavese, vero e proprio dominus.

Secondo il Ros, Fantini - già amministratore delegato di Sitalfa, la concessionaria della Sitaf che gestisce l’autostrada A32 Torino- Bardonecchia - avrebbe aiutato le ditte legate da un rapporto diretto con l’Ndrangheta ad ottenere appalti “sotto soglia” (sotto i 200mila euro) in ambito di manutenzioni della stessa autostrada torinese, nel raddoppio del Frejus e in tutte quelle opere connesse alla realizzazione della Tav, la linea ferroviaria Torino-Lione.

Fino a oggi, Fantini era l’uomo in quota Pd che faceva parte dell’Orecol, ovvero l’Osservatorio regionale sulla legalità e trasparenza degli appalti regionali. Un duplice ruolo per lui: da una parte «vigile» sulle regolarità di appalti e commesse. Dall’altra, invece, «aiutante» delle società vicine alla locale della ‘Ndrangheta di San Luca, nel cuore dell’Aspromonte. Ma nei giorni scorsi è stato «cacciato» dal governatore del Piemonte, Alberto Cirio.

Gallo senior e l'accusa di corruzione elettorale

Altra figura «chiave» dell’indagine risulta essere Salvatore Gallo, per tutti «Sasà», 85 anni, politico di lungo corso - prima socialista e craxiano convinto poi del Pd, dove nel 2018 ha dato vita all’associazione di corrente IdeaTo - e padre del consigliere regionale uscente «dem» Raffaele Gallo (che non è indagato ma nei giorni scorsi ha deciso di ritirare la sua candidatura alle Regionali).

Gallo senior è accusato di corruzione elettorale poiché, secondo la Procura, avrebbe favorito amici e sostenitori nell’ottenere concessioni in cambio di voti. E, ancora, di estorsione: avrebbe infatti minacciato il licenziamento di un dipendente di Sitalfa che era candidato in Circoscrizione a Torino se non avesse corso con i «suoi».

Infine anche di peculato, visto che per la Procura sarebbe stato in possesso di 16 tessere per il transito gratuito nei caselli della Sitaf (Torino-Bardonecchia) da «distribuire» ad amici importanti che così non avrebbero pagato il pedaggio di 12.80 euro ai caselli di Avigliana e Salbetrand. Tessere che avrebbe ottenuto senza averne alcun diritto.

Le intercettazioni che riguardano la politica settimese

Sempre secondo l’indagine, Salvatore Gallo non era solo influente a livello torinese ma anche in area metropolitana. E le intercettazioni del maggio 2021 sul numero di telefono di «Sasà» portano anche a Settimo Torinese. E qui urge una fondamentale premessa: chi verrà citato di qui in avanti nell’articolo non è indagato.

Nei brogliacci emerge anche una telefonata intercorsa tra Gallo padre e Massimo Fantini, fratello di Roberto, manager di Sitalfa.
Il 26 febbraio 2021, Massimo Fantini telefona a Salvatore Gallo per chiedere se potesse organizzare un incontro con la sindaca di Settimo, Elena Piastra. E, soprattutto, se avesse potuto «introdurlo» tramite una telefonata o un messaggio da parte di Raffaele Gallo, figlio di «Sasà» e consigliere regionale del Pd, stesso partito di Piastra.

«Si... senti... volevo chiederti una cosa... ma la Piastra è con voi? O con sé stessa? Ho piacere di conoscerla. Però devo andarle a parlare a Settimo. Vorrei chiedere un appuntamento. Glielo chiedo da solo o passo tramite Raffaele?», domanda Fantini. E Gallo senior rispose: «Rivolgiti a Raffaele. Poi dipende da che cosa. Ma politicamente è con noi». Quale fosse l’argomento di quel potenziale incontro rimane a oggi ancora un mistero.

Qui le parole della sindaca Piastra in merito al suo coinvolgimento indiretto in questa vicenda.

In un’altra telefonata, Gallo senior parla con Alessandro Scopel. Un nome che a Settimo dice davvero molto: ex consigliere comunale, poi amministratore della Sat, Servizi Amministrativi Territoriali, e ora nuovamente candidato alla carica di consigliere comunale sempre tra le fila del Pd.

La telefonata, finita nelle indagini, vede Gallo parlare con Scopel di diversi argomenti. E dove emerge la vicinanza di Scopel alla corrente «IdeaTO», il contenitore voluto proprio da Gallo senior. Nella telefonata, Gallo esorta Scopel a rimarcare la vicinanza alla corrente anche con Mauro Laus - ex presidente del consiglio regionale, onorevole, altra figura di spicco del Pd e padre fondatore della Rear - e con Pasquale Santomauro, uomo molto vicino allo stesso Laus.

«Sono due anni che sto con te. Poi io te l’ho detto. Sono molto fedele. Se Laus mi deve parlare non mi manda il galoppino (ovvero Santomauro, ndr)», dice Scopel a Gallo senior, con quest’ultimo che lo ha incitato, nel caso in cui avesse poi realmente avuto un colloqui con Laus, di «dire con molta chiarezza che sono due anni che non stai più con loro. Tu devi dire che stai con IdeaTo, con Caterina Greco e Raffaele Gallo». Aggiungendo di essere a conoscenza delle dinamiche che avevano portato Scopel a diventare amministratore unico della Sat: «Tu sei lì grazie a loro? Cosa c’entrano loro?», riferendosi al gruppo Laus.

E nelle telefonate fatte, Gallo «cerca voti» anche per Caterina Greco, altra politica settimese di lungo corso, ex assessore al Bilancio durante l’era Corgiat, attuale consigliere comunale a Torino e consigliere metropolitano.

«Se non mi trovi 50 voti ti tolgo il saluto» oppure «Tu portami la Greco, poi al resto ci penso io». Questo il contenuto di alcune telefonate fatte da Gallo (poi eletta in Sala Rossa con 857 voti) ad amici e conoscenti, anche nel ramo dell’imprenditoria, della ristorazione e della sanità.

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