Dibattito

Tari, gli aumenti infiammano il dibattito

Le risposte dell’Amministrazione comunale al duro comunicato della lista civica Insieme per Settimo

Tari, gli aumenti infiammano il dibattito
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Stanno facendo discutere gli ultimi conguagli relativi alla Tari 2023 recapitati in questi giorni nelle buche delle lettere dei settimesi.

L'attacco di Insieme per Settimo

Proprio gli importi delle ultime bollette, sommate alle prime rate, sono finiti nel mirino di Insieme per Settimo. «In un periodo storico in cui tra inflazione, aumenti su luce e gas e lavoro sempre più precario e malpagato, l'Amministrazione di Settimo ha deciso di aumentare ancora la tassa sui rifiuti – denuncia la lista civica in una nota stampa -. La scadenza coincide con le prime rate del riscaldamento. Le famiglie che ogni giorno lottano per arrivare alla fine del mese e avevano messo qualcosa da parte per fare un regalo di natale ai propri figli dovranno ricredersi. Non possiamo continuare a nasconderci dietro al dito: la vita a Settimo è sempre più cara ma la qualità della stessa è sempre più bassa». Questa la netta presa di posizione di Insieme per Settimo che, senza girarci troppo intorno, parla di «continuo aumento della Tari in città».

Le spiegazioni dell'amministrazione

A tal proposito, partendo da queste segnalazioni, La Nuova Periferia ha provato a fare i conti – nel senso letterale del termine – con l'assessore al Bilancio, Luca Rivoira. «Rispetto al 2019 e alle tariffe scelte dall'amministrazione Puppo, la Tari costa meno, anche perché il piano finanziario è diminuito - puntualizza Rivoira -. All'epoca, il valore della Tari a bilancio era intorno ai 13 milioni, mentre oggi è di 12 milioni. La differenza nelle tariffe, ma è una scelta dettata dal garante Arera, è il maggior peso sulla parte variabile (quando maggiore è il numero dei componenti, maggiore sarà il costo in bolletta) ma è una scelta voluta da Arera, su cui Settimo non ha modo di incidere».

Inoltre, «Arera sta cercando di creare una Tari che sia uguale in tutta Italia, almeno nell'impianto cardine del tributo, togliendo autonomie di scelta ai comuni», specifica il titolare della delega al Bilancio. «La grande differenza rispetto al passato è che nei 12 milioni di euro ci sono anche oltre 900.000 euro di taglio del verde, questo garantisce che i tagli siano coperti a bilancio. Nelle amministrazioni precedenti si usavano gli oneri per tagliare i prati e quando si incassava meno, si riducevano i numeri dei tagli», aggiunge Rivoira, sottolineando che «con un costo minore a bilancio, abbiamo aumentato l'efficacia del servizio».

Le cause: ritardi di pagamenti o errori nella compilazione dei versamenti

Con questo scenario economico come sfondo, a questo punto, l’assessore analizza le cause delle stangate ricevute da alcuni settimesi in questi giorni. «Se oggi, con la bollettazione con anticipo e saldo, a dicembre il cittadino si trova una maxi rata finale (ovvero l'intera tariffa) i casi sono tre. Uno: non ha pagato le prime rate; due: ha pagato in ritardo le prime due rate, dopo settembre. Oppure, terzo punto, ha fatto un errore di compilazione del pagamento mandando i soldi ad un altro comune. I 703 (con la i di Imola) è Settimo, mentre diversi cittadini cadono nell'errore di usare la L minuscola, mandando i soldi al comune di Vedano Olona che poi ci rimborsa, ma va dimostrato», ha spiegato Rivoira, illustrando i possibili motivi alla base di cifre spropositate pagate dai settimesi nel 2023.

«Negli anni i cittadini hanno migliorato la capacità di pagamento», riconosce Rivoira che nel prossimo piano finanziario, se dovesse essere confermato questo trend, prevede «un miglioramento della bolletta per tutti».

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