Legambiente boccia la nuova piazza degli Alpini: "Intervento arrogante"
In seguito all'inizio dei lavori l'associazione torna a condannare l'abbattimento di 6 alberi
Come già fatto più volte nell'ultimo anno, il circolo settimese di Legambiente è tornato a esprimere forte contrarietà nei confronti del restyling di piazza degli Alpini.
Un rendering di come si dovrebbe presentare la piazza a intervento terminato.
Il comunicato di Legambiente
"Abbiamo appreso da un video pubblicato sulla pagina FB dell’Amministrazione comunale che sono partiti i lavori per il 'cambio look' della piazza degli Alpini e la ristrutturazione della Pieve che si affianca all’anagrafe" esordiscono dall'associazione ambientalista.
Legambiente pur dichiarandosi favorevole alla ristrutturazione di edifici che fanno parte del patrimonio storico della Città, ha però semore espresso forte dissenso per l’abbattimento di 6 dei 14 alberi: "Dimorano in quella piazza da sempre, e fanno parte della nostra storia/cultura esattamente come la Pieve" puntualizzano.
"In quella piazza - prosegue la riflessione - nell’allora biblioteca, oggi anagrafe, si sono sviluppate le più importanti forme di cultura locale degli anni ‘80 del secolo scorso come il Laboratorio Teatro Settimo (LTS), il Circolo del Proletariato Giovanile trasformatosi poi nell’Arcircolo Pepe che in collaborazione con l’LTS diedero vita alla partecipata e valida stagione culturale settimese: Vivapiazza. Ora l’attuale Amministrazione ha deciso di cancellare tutto ciò a colpi di piccone e motosega rimuovendo 6 dei 14 alberi della piazza, ed eliminando alcune aiuole cementificandole, così come appare nella simulazione progettuale del Comune presentata nella sua pagina FB lo scorso anno, Alberi che, secondo uno studio commissionato da Legambiente ad un agronomo di fiducia, godono di ottima salute, tranne l’Abete rosso che dimora nella ex fontana che ha subito danni causati dai cambiamenti climatici non essendo stato piantumato nella sua regione climatica. Purtroppo, nonostante tutti gli altri Alberi siano vivi e in ottima salute, in una sorta di albericidio la rimozione è cominciata, infatti la Robinia è già stata rimossa e gli altri seguiranno a ruota".
Nelle immagini: l’inizio dei lavori, gli alberi che saranno rimossi e come erano la scorsa estate
La proposta
Legambiente, riconoscendo che un Albero non più in salute potrebbe nuocere alla salute pubblica, aveva proposto pubblicamente una soluzione alternativa: "Togliere solo l’Albero che potrebbe portare problemi, l’Abete rosso, e la fontana liberando spazio per le modifiche allo scivolo d’entrata all’anagrafe per le carrozzine delle persone diversamente abili, la piazza così può essere ristrutturata mantenendo le alberature e le aiuole esistenti. Non ci sono, a nostro parere, motivi per rimuoverle, se non quelle di qualche visione un po’ troppo futurista di qualche Amministratore pubblico".
"Purtroppo però - proseguono dall'associazione - anche in questo caso è prevalsa la logica che accompagna tutte le opere di ristrutturazione urbana e di nuove edificazioni: quella di un urbanistica invasiva, arrogante e per niente rispettosa dell’Ambiente, un’urbanistica che considera il verde, gli Alberi, solo come elementi di arredo urbano, una sorta di soprammobili che togli e sostituisci secondo i 'capricci' del progettista o dell’amministratore di turno, alberi considerati come oggetti che quando non piacciono più o diventano d’ingombro si buttano via. Ne sono ad esempio gli Alberi rimossi per il consumo di suolo di supermercato e torri Bordina, o gli Alberi rimossi per il consumo di suolo del supermercato dell’ex giardino pubblico di corso Piemonte, per citare esempi recenti. Più volte è stato risposto che si piantumeranno nuovi alberi a compensazione degli ecosistemi compromessi per gli abbattimenti, compensazioni però del tutto insufficienti a ripristinare da subito i sevizi ambientali degli Alberi rimossi, così come evidenziato nello studio dell’Agronomo consultato da Legambiente: per ripristinare da subito i servizi naturali dei sei Alberi che saranno rimossi in piazza degli Alpini bisognerebbe ripiantumarne 171".
Legambiente ricorda che i sei Alberi che saranno rimossi in piazza degli Alpini stoccavano 2.937,6 chilogrammi di carbonio, se “compensati” con sei Alberi della stessa specie, con fusto di circonferenza 10-12 cm, di diametro chioma 2-3 metri e altezza di circa 2,5-3 metri, nello stesso periodo stoccherebbero 107,9 chilogrammi di carbonio, 2.829,7 in meno, e ci vorrebbero anni prima del ripristino totale dei benedici prodotti dalle piante rimosse. Se invece si volesse ripristinare da subito l’ecosistema compromesso ci vorrebbero 171 nuovi esemplari della stessa specie di quelli rimossi con fusto di circonferenza 10-12 cm, diametro chioma 2-3 metri e altezza di circa 2,5-3 metri, inoltre l’eliminazione di alcune aiuole della piazza ridurrebbero la permeabilità aumentando, seppur in misura ridotta, il consumo di suolo.