Sanità

Il Piemonte pioniere della "medicina di genere"

L'assessore alle Pari opportunità parla di "risultato storico"

Il Piemonte pioniere della "medicina di genere"
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La Regione Piemonte, per prima in italia, si è dotata di un Piano regionale sulla medicina di genere che contempla 20 azioni concrete da realizzarsi nel biennio 2024-2025 e vede come attori la Regione, le aziende sanitarie, le Università, le società scientifiche di settore e gli Ordini professionali sanitari.

"L'obiettivo è assicurare la miglior cura"

Come osserva l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi, «i dati epidemiologici, clinici e di medicina sperimentale indicano in modo sempre più evidente l’esistenza di differenze nell’incidenza e nella progressione di moltissime patologie comuni a uomini e donne, sia nei meccanismi patogenetici che le determinano, sia nella risposta alle terapie. L’obiettivo è assicurare la miglior cura, rafforzando i concetti di “centralità del paziente” e di “personalizzazione delle terapie” per garantire la piena appropriatezza degli interventi, nel rispetto delle differenze di genere rese evidenti dalla letteratura scientifica. Una sfida che non sta solo nell’osservare gli eventi, ma nella capacità di individuare processi differenziati che disegnino una prospettiva di lungo periodo capace di resistere e adattarsi ai cambiamenti e alle trasformazioni che dovessero verificarsi nel tempo».

"Fondamentale superare le diseguaglianze di genere"

L’assessore alle Pari opportunità Chiara Caucino parla di «risultato che oserei definire storico e che dimostra quanto lavoro è stato fatto in questi anni, in collaborazione con tutti gli Enti coinvolti, per raggiungerlo. Puntare sulla medicina di genere, come dice lo stesso Istituto Superiore della Sanità, è fondamentale e anche l’accesso alle cure presenta rilevanti diseguaglianze legate al genere».

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