Una grande avventura

"Vi racconto le emozioni della Dakar"

Protagonista è stato il gassinese Beppe Simonato

"Vi racconto le emozioni della Dakar"
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"Vi racconto le emozioni della Dakar"

Dakar

«E’ stata una grande avventura». Rientrato in Italia ormai da qualche settimana, con il passare dei giorni matura sempre di più la soddisfazione di Beppe Simonato per essere riuscito a portare a termine un’altra edizione della mitica Dakar, che quest’anno si è svolta in Arabia Saudita.

La grande avventura

A bordo di un piccolo camion 4x4 duty progettato e prodotto dall’azienda abruzzese Tekne, ha concluso quella che è stata una vera e propria impresa, superando ostacoli organizzativi non di poco conto, anche a causa dello scoppio del Covid, che ha condizionato l'operazione nel suo complesso. Un percorso lungo dodici tappe, per un totale di oltre 6mila chilometri completati senza ausilio di meccanici o altri camion di assistenza, ma potendo contare solamente su se stessi, cioè l'equipaggio. La filosofia che aveva spinto i primissimi temerari oltre 40 anni fa ad avventurarsi nella Parigi - Dakar, inventata da Thierry Sabine nel 1979.
Un progetto, quello di Tekne alla della Dakar 2021, nato da lontano. «Quando la Tekne - racconta lo stesso Simonato - mi ha chiamato per parlarmi di questa possibilità. Eravamo ancora prima dello scoppio della pandemia. Ho trascorso con loro mezza giornata per parlare di tutto per spiegare cosa è una Dakar, un rally raid in generale. Sono seguiti poi altri incontri per approfondire l'idea del progetto. Quando sono rientrato a casa ho chiamato l’amico Claudio Berro, ne ho parlato con lui e ha subito deciso di seguirmi in questa avventura».
Beppe Simonato ha dalla sua parte una grande esperienza nell’ambito di gare come la Dakar. Quella di quest’anno è stata per lui l’undicesima edizione a cui ha partecipato, la prima però in Arabia Saudita.
Tutta la fase preparatoria è stata una vera e propria corsa contro il tempo, per arrivare alla partenza di Jeddah pronti per il via, il 3 gennaio.
«Non è stato per niente facile organizzare tutto, a partire dal trasporto autonomo in nave del camion - racconta ancora con entusiasmo Simonato -. Per fortuna ce l’abbiamo fatta, ma devo dire che fino all’ultimo non sono mancati i dubbi. Ad un certo punto infatti, io e Claudio, non avendo avuto ancora la certezza di riuscire a trasportare il camion via nave, avevamo anche pensato di metterci in viaggio raggiungendo l’Arabia via strada (Italia, paesi balcanci, Turchia, Siria, Israele, Giordania, Arabia Saudita). Sarebbe stata una pazzia (soprattutto considerando la Siria come paese problematico per la guerra), ma era grande la voglia di arrivare in alla partenza».
Simonato e il compagno d’avventura Berro hanno dovuto fare i conti anche con il tampone e con la quarantena preventiva, prevista per chi entra in Arabia Saudita.
«Siamo partiti dall’Italia proprio il giorno di Natale, stravolgendo tutti i programmi iniziali. Una volta arrivati in Arabia Saudita abbiamo potuto comunque contare sul dealer Iveco/Fpt/Astra per un minimo supporto logistico e tecnico prima del via. Siamo stati lì un giorno intero per completare la preparazione e il carico, allestire il camion e farci trovare pronti per la gara.
Finalmente il 3 gennaio siamo partiti».

La gara

La Dakar quest'anno in Arabia è stata caratterizzata da un percorso durissimo sia per i veicoli che per la navigazione.
«Ero pronto alla difficoltà - continua ancora Simonato - ma devo dire che è stata un gara davvero durissima, molto impegnativa. Per questa ragione ancora di più siamo contenti di essere riusciti a tagliare il traguardo. I momenti difficili non sono mancati, come ad esempio una rottura di un mozzo della ruota anteriore sinistra che, a un certo punto, ci ha fatto pensare quasi al ritiro, nonostante fossimo ormai verso la fine della gara. Per fortuna, con l’esperienza maturata nel corso di altri rally raid e soprattutto di varie spedizioni di Overland pur non essendo un meccanico sono riuscito a sistemare la ruota, grazie anche all’opportunità che abbiamo avuto di sostituire un pezzo con un altro di ricambio. La gioia di essere riusciti a tagliare il traguardo finale è stata quindi davvero enorme. Abbiamo attraversato paesaggi meravigliosi, visto panorami fantastici conosciuto la straordinaria bellezza ma anche durezza di questi ambienti».
La partecipazione alla Dakar di quest’anno nella categoria “sperimentale”, è stata per Simonato e Berro una grandissima avventura, ma finalizzata soprattutto a scoprire i percorsi, studiare le difficoltà e soprattutto "pensare" come allestire al meglio Il Tekne Gaelion 4x4 da gara per la prossima edizione. Conclude dunque Simonato: «Ora attendiamo impazienti sviluppi di questo progetto altamente entusiasmante che vuole portare un pezzo di Italia alla Dakar e soprattutto ben figurare già dal prossimo anno».

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