Il caso

Irregolarità nell'apertura della piscina di San Mauro? "Ci vuole una commissione di controllo"

Il sindaco respinge le accuse e punge Bongiovanni: "Se vogliamo parlare di documenti mancanti parliamo di quelli dell’alluvione del 2020..."

Irregolarità nell'apertura della piscina di San Mauro? "Ci vuole una commissione di controllo"
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Una commissione consiliare di controllo per verificare la regolarità degli atti amministrativi relativi all’apertura e alla gestione della piscina di Piazza Gramsci. L'ex sindaco Marco Bongiovanni e i consiglieri di opposizione, hanno ufficialmente protocollato una richiesta indirizzata all’Amministrazione.

Richiesta però che il sindaco Giulia Guazzora non intende accogliere. "Se è mancato un documento, se è arrivato in ritardo - precisa infatti - la responsabilità non è dell’Amministrazione o del sindaco. Noi abbiamo dato un imput a riaprire attraverso un affidamento". E la consigliera Paola Antonetto incalza: "Voi avevate assicurato che era tutto a posto. E' grave".

La questione dei documenti mancanti

La naturale conseguenza di una discussione, quella sulla mancanza di documenti necessari all’apertura dell’impianto di piazza Gramsci che, ormai da mesi e anche la scorsa settimana, ha acceso i toni della discussione in Consiglio comunale. Ad aprire le «danze» è stato proprio l’ex sindaco pentastellato che ha messo nero su bianco la cronistoria di un documento in particolare, il certificato di prevenzione incendi che risulta essere stato «richiesto dal dirigente, rappresentante del Comune di San Mauro in data 19/12/2022» e ottenuto «il nulla osta dai Vigili del Fuoco in data 18/02/2023», osserva Bongiovanni. Ben oltre, quindi, il giorno dell’apertura dell’impianto dello scorso 3 ottobre.

"E’ normale che una piscina sia stata aperta per un così lungo periodo senza un certificato così importante?" chiede. E poi, ancora, "perché se il rinnovo era in capo al gestore, è stato il Comune ad affidare un incarico?". Domande che Bongiovanni ha posto anche relativamente al tema delle eventuali sanzioni elevate: "Se la piscina è stata aperta senza licenza cosa prevede la Legge in questi casi? Le sanzioni sono state fatte o si è fatto finta di niente?". Fino, come annunciato la scorsa settimana, chiedere una valutazione a sindaca e Giunta sull’opportunità di presentare le proprie dimissioni.

La risposta del sindaco

Ipotesi che la sindaca Giulia Guazzora respinge al mittente. "Entrando nel merito di questi due documenti che risulterebbero mancanti ma che sono stati prodotti, noi come amministrazione ci siamo semplicemente limitati a dare un indirizzo, quello della riapertura di un impianto" spiega.

"Impianto - prosegue Guazzora - che è stato chiuso per un anno e mezzo, in cui neanche gli acchiappa fantasmi sarebbero entrati, perché era in una condizione di manutenzione pessima. Al di là della gestione precedente che può aver avuto la sua storia e le sue inefficienze, anche e non solo rispetto al Covid, Chiuso senza il minimo intervento, docce non funzionanti, caldaie non funzionanti e sterpaglie nella parte esterna, mai più manutenuto in alcun modo. Come Amministrazione ci siamo limitati a fare un bando con le caratteristiche che ci sembravano adeguate affinché qualcuno provasse a gestirlo".

Quindi entrando nel merito delle certificazioni spiega: "Quei documenti che vengono rilevati nella mozione sono in capo e in responsabilità del gestore. Quindi se è mancato un documento, se è arrivato in ritardo, la responsabilità non è dell’Amministrazione o del sindaco. Noi abbiamo dato un imput a riaprire attraverso un affidamento. Io non ho dubbi che gli organi di vigilanza facciano il proprio dovere o lo abbiano già fatto, se ci sono state inosservanze allora sarà il gestore a prendersi la responsabilità di queste mancanze: non possiamo rispondere personalmente o come Giunta di documenti che sono esecuzione di un contratto. Questo è stato firmato, nelle more sono arrivati altri documenti. Noi lì ci fermiamo".

E poi la stoccata: "Se vogliamo parlare di documenti mancanti parliamo di quelli dell’alluvione del 2020, 450mila euro anticipati dal Comune, mai richiesti. Un anno e mezzo dopo abbiamo iniziato noi con un lungo iter iniziato dagli uffici. Allora parliamo di questi documenti mancanti, se non avessimo intrapreso noi un’azione la città aspetterebbe ancora 450mila euro dalla Regione...".

"Non ha senso chiedere una commissione sulla realizzazione di un contratto", ha chiuso la porta la sindaca Guazzora.

Il dissenso di Paola Antonetto

Ma al coro di proteste sollevato da Bongiovanni si è aggiunta anche la voce di Paola Antonetto.

"Le anomalie ci sono, a partire dal fatto che dichiarate delle cose non vere in Consiglio comunale - ha attaccato -, e questa è la cosa più grave in assoluto. Voi avete dichiarato l’assenza di anomalie senza aver controllato. Voi avete le nostre mozioni che risalgono indietro nel tempo, avete a disposizione uffici e personale per aiutarvi ad arrivare preparati. Non capisco come si possa arrivare di fronte a delle mozioni dando delle risposte che non corrispondono al vero, e meno male che è tutto registrato".

E insiste: "Ritengo che dire cose che non corrispondono al vero in quest’aula sia veramente grave. Di fronte alle mie richieste di documenti che erano obbligatori e voi mi avete detto 'E’ tutto a posto...' è gravissimo. Non si può scaricare tutto sugli uffici, non si apre una struttura senza sapere se i documenti ci sono o meno, non prendiamoci in giro, queste cose raccontiamole a chi non ha esperienza. Qui c’è gente che ha amministrat prima di voi e sa come si inaugura un impianto. Se si fa un’inaugurazione senza documenti è perché ha spinto la parte politica, il dipendente non ha interesse ad aprire a tutti i costi".

Ora non resta che attendere di capire se la Commissione richiesta dall’opposizione possa avere un qualche seguito o meno. Ma l’opposizione, di certo, sul tema della piscina non farà alcun passo indietro.

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