Settimo

Covid e guerra: prezzi da capogiro per l’asfalto. A Settimo il Comune decide di far slittare i lavori

A fare il punto della situazione la sindaca Elena Piastra

Covid e guerra: prezzi da capogiro per l’asfalto. A Settimo il Comune decide di far slittare i lavori
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Covid e guerra: prezzi da capogiro per l’asfalto. A Settimo il Comune decide di far slittare i lavori

Covid e guerra

Prima il Covid, poi la guerra. Uno scenario quasi apocalittico che ha scombussolato, sotto ogni punto di vista, il panorama economico mondiale, compromettendo, tra i vari lavori programmati, il futuro di diverse opere pubbliche.

Il caso

E a pagare il prezzo della situazione attuale sono, a cascata, anche le realtà locali che devono fare i conti – in tutti i sensi – con l'aumento spropositato dei costi delle materie prime. Gli incrementi legati all'energia, ad esempio, e quelli registrati, negli ultimi mesi, per l'acquisto del catrame hanno inficiato, inevitabilmente, il destino di più cantieri. E se in alcuni comuni si rischia di andare incontro ad un vero e proprio blocco dei lavori, in altri contesti, invece, si opta per un semplice slittamento. In attesa, in sostanza, di tempi migliori. È il caso di Settimo che, come ha illustrato la sindaca, Elena Piastra, sta tentando di ripartire gradualmente dopo un periodo difficile causato proprio dai costi da capogiro dell’asfalto.

L'intervento della sindaca

«Abbiamo lavorato per evitare qualsiasi tipo di blocco», precisa la prima cittadina, spiegando come la scelta sia ricaduta sul rinvio della manutenzione ordinaria, in particolare per quanto riguarda le opere pubbliche più impegnative. «Nelle ultime settimane, siamo lentamente ripartiti – prosegue -, anche perché parte delle risorse arrivate a tutti i comuni prevedono l'inizio dei lavori entro la fine di luglio. Per questo motivo, tra la fine di giugno e l'inizio del mese prossimo, partiranno alcuni cantieri più strutturati, che saranno l'effetto di un obbligo normativo». La scelta dell'Amministrazione, dunque, è stata quella di procedere con cautela e di procrastinare alcuni interventi, scongiurando, però, qualsiasi rischio di stallo totale dei cantieri pubblici. «Per ora, abbiamo optato per uno slittamento delle opere più impegnative. Questa decisione – illustra Piastra – è dovuta ad un mero calcolo economico. Con i costi del catrame così alti, considerando le nostre risorse messe a disposizione per il 2022, se avessimo iniziato alcuni lavori, ci saremmo ritrovati a poter concludere solo un quarto delle opere previste». Tempi duri, quindi, in cui è il listino dei prezzi a dettare legge e a scandire i periodi propizi per la realizzazione dei lavori. «Da inizio maggio, i prezzi hanno iniziato a stabilizzarsi, anche se il costo del catrame rimane ancora molto alto e non credo che tornerà presto ai tempi del pre guerra», riflette la sindaca, sottolineando le soluzioni alternative studiate dall'Amministrazione, in questi mesi, per non pregiudicare l'agenda degli interventi di manutenzione pubblica. «In alcuni casi – spiega -, laddove possibile, avendo visto rallentamenti eccessivi, abbiamo provato a cambiare tipologia di materiale, mentre per le opere che avevamo urgenza di finire, siamo comunque andati avanti lo stesso, come nel caso del Mu-Ch, che, infatti, aprirà a fine mese». Se, dunque, in qualche modo, grazie anche al sostegno in arrivo con il decreto Aiuti, che prevede un aggiornamento degli importi e la rendicontazione fino al più 20% rispetto a quella prevista inizialmente, il futuro delle opere pubbliche settimesi barcolla ma non molla, non si può dire lo stesso, invece, per quanto riguarda il destino delle opere private. «I problemi principali riguardano i cantieri edili privati. Alcuni, purtroppo, sono fermi a causa del blocco del ferro e credo che, in questo caso, non ripartiranno prima dell'autunno», ha concluso la sindaca, individuando nei prezzi dell'asfalto, del ferro e nei costi spropositati dell'energia i responsabili principali di una crisi che ha messo in ginocchio un intero Paese.

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