Il caso

Bonafortuna candidata No-vax? «Io mi reputo libertaria, basta etichette»

A San Mauro, con la campagna elettorale verso le comunali che entra nel vivo.

Bonafortuna candidata No-vax? «Io mi reputo libertaria, basta etichette»
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Bonafortuna candidata No-vax? «Io mi reputo libertaria, basta etichette».

Candidata

E’ un film già visto mille altre volte. Più si avvicinano le elezioni, in particolare quelle amministrative, e più si accende la competizione tra candidati e forze politiche. Ed è proprio così che, tra una chiacchierata e l’altra, scoppia un vero e proprio «caso».

La storia

Se di caso si possa parlare è difficile dirlo, ma in tempi di campagna elettorale - si sa - ognuno è pronto a segnare il punto. Emerge così la vicenda che riguarda la candidata Manuela Bonafortuna che ha scelto di scendere in campo a sostegno di Paola Antonetto con la lista «Uniti per San Mauro». A far storcere il naso a qualcuno sono le posizioni che lei stessa esprime ormai da lungo tempo sul suo profilo social. Una vera e propria sfilza di post, video e scritti che facilmente potrebbero accostarla ai «No-vax». Etichetta che, bisogna chiarirlo, la diretta interessata rifiuta e rilancia al mittente fin da subito.
Ma nonostante questo le sue posizioni sono note a molti sul territorio cittadino. E’ degli ultimi giorni la pubblicazione di un video che riprende l’ultima parte del suo intervento alla manifestazione organizzata dalla «Variante Torinese» nel capoluogo. Un evento che ha radunato in piazza Castello centinaia e centinaia di contestatori e oppositori delle regole imposte dalla pandemia, tra cui quelle del green pass, chiaramente. Un intervento, quello della Bonafortuna improntato sulla possibilità dell’home-schooling, ovvero la possibilità che le famiglie hanno di permettere ai figli di affrontare l’anno scolastico da casa, ma che non le ha impedito di offrire una sua testimonianza diretta. «Mi sono recata presso una farmacia del mio comune per informarmi circa la modalità di esecuzione tamponi in vista del rientro a scuola. Ho spiegato la situazione, che non si tratta di ricerca di patogeno , ma di un puro ricatto vessatorio per lavorare. Ho chiesto delicatezza nell’esecuzione. Mi è stato risposto con cattiveria e crudeltà. Sono stata violentata dalle parole brusche e dal sadismo del farmacista che mi ha giurato che non mi avrebbe risparmiato alcuna sofferenza. In fondo, noi docenti siamo fortunati perché possiamo scegliere. Loro non hanno potuto. Abbiamo solo da vaccinarci», ha scritto sul suo profilo Facebook. Affermazioni che a tanti hanno fatto storcere il naso soprattutto dopo che, domenica pomeriggio, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio è stato ospite di San Mauro e della coalizione di centrodestra che sostiene Antonetto. «Noi oggi abbiamo una prospettiva diversa perché con la campagna vaccinale e con i vaccini, abbiamo fatto in modo rapido, in modo veloce, in modo costante e in modo coerente, abbiamo veramente un’arma in più per sconfiggere questo virus e ritornare a quella che dev’essere la nostra normalità».
«Convincere è meglio che costringere - ha aggiunto Cirio -, tranne che per alcune professioni, come per quelle sanitarie e scolastiche, laddove c’è un contatto con i nostri deboli, con i nostri anziani e con i nostri bambini».
Ma la Bonafortuna non la pensa per niente in questo modo, evidentemente. Lo dimostra anche un suo intervento al No Paura Day che si è svolto a Torino lo scorso 19 giugno. «Anche fra docenti ci riconosciamo fra noi come i topi, ce ne accorgiamo che siamo “dei nostri”, neanche fossimo una setta segreta. Perché abbiamo la mascherina appena appena abbassata sotto il naso. E’ una vergogna che dobbiamo vivere questo nelle scuole». «Ci riconosciamo tra di noi, neanche fossimo Anna Frank nascosta nella soffitta: aspettiamo che qualcuno che ci venga a stanare come ha detto Figliuolo. “Ma va a c...”». Posizioni precise ed evidenti. Ma lei, Manuela Bonafortuna - raggiunta al telefono dalla nostra redazione - respinge qualsiasi possibile accusa al mittente. «No Vax o Pro Vax? Non sono domande da fare. Ognuno è quello che è, contano i contenuti. Le etichette non ci piacciono. Non capisco tutte queste domande, non so perché dovrei rispondere. Mi sento già accusata con tutte queste etichette: se io le chiedessi se soffre di emorroidi? Mi chiedo che cosa c’entri tutto questo con la campagna elettorale di San Mauro».
E, sulle parole di Cirio, «Il tempo dei pecoroni penso che sia finito. Penso che ogni persona possa avere la sua idea anche all’interno di una coalizione. Si concorre insieme per un obiettivo, ma si ha una natura diversa. All’interno di una coalizione ci sono tanti partiti, movimenti, persone: queste liste possono nascere anche con nature diverse. Sa su quante cose non mi trovo d’accordo con tanti esponenti politici? E’ come fra marito e moglie». Ma, alla fine dei conti, la Bonafortuna come si definisce? «Io sono libertaria, per la libertà di scelta».
A provare a smorzare gli animi e le polemiche ci pensa la candidata sindaco Paola Antonetto. «Io sono per il rispetto della libertà altrui che non deve andare a ledere quella degli altri. Credo che in questo caso il problema non sussista. Io, personalmente, ero ben contenta di vaccinarmi e ho anche pubblicato una foto sui social. Non posso però pretendere che tutti quanti condividano il mio stesso pensiero. Forse la candidata in questione si è esposta sui social, sarà anche vero, ma credo che anche in altre liste ci siano persone che la pensano diversamente da me».

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