Il caso

La misteriosa morte di Marco Conforti: alto tasso di cocaina nel sangue

Intanto si continua a indagare, anche per capire come l'uomo sia finito nel bagagliaio della sua auto

La misteriosa morte di Marco Conforti: alto tasso di cocaina nel sangue
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Per il momento sembrano essere soltanto indiscrezioni. Ma il mistero della morte dell’imprenditore Marco Conforti, trovato senza vita nel bagagliaio della sua auto nella serata di domenica 28 maggio a Torino, si tinge di un possibile abuso di sostanze stupefacenti, cocaina in particolare.

L'esame tossicologico

Sulle cause della fine dell’imprenditore del mondo delle autoscuole del territorio, particolarmente conosciuto in tutta la provincia, di 55 anni, la Procura della Repubblica di Torino che coordina le indagini della Squadra Mobile ha voluto da subito vederci chiaro.

Se l’autopsia effettuata dal medico legale Roberto Testi non ha evidenziato né ferite, né segni di violenza, gli esami tossicologici sembrerebbero evidenziare un alto tasso di sostanza stupefacente, cocaina si dice, nel suo corpo.

Il condizionale è d’obbligo perché, mediamente, sono sessanta i giorni che servono ad avere una relazione precisa sugli esiti degli esami effettuati in casi di questo genere. La circostanza dell’alto livello di sostanza stupefacente nel corpo dell’uomo, ancora, confermerebbe l’ipotesi di un malore.

Com'è finito in quel bagagliaio?

Ma non ancora come Marco Conforti sia finito cadavere nel bagagliaio della sua Range Rover. Ovvero, se qualcuno vedendolo agonizzante ce lo abbia messo dentro o se, come riportano anche alcune ricostruzioni, sia stato lui stesso a salirci. Ma perché?

E’ quello che si chiedono in tanti, che si chiedono i familiari e gli amici che lo scorso 9 giugno gli hanno reso un ultimo e commosso omaggio nel duomo di Chivasso.

Le indagini della Squadra Mobile di Torino continuano, coordinate della Procura della Repubblica di Torino, ma dagli inquirenti non trapela alcun dettaglio su eventuali novità che siano state rilevate nel corso degli ultimi giorni.

Gli interrogativi restano gli stessi. Che cosa è capitato a Marco Conforti tra la fine della cena con un gruppo di amici e il triste ritrovamento del suo corpo senza vita nel quartiere torinese di Aurora? Era da solo? Era veramente così incosciente da non poter chiedere aiuto o soccorso al 112 per le sue condizioni di salute o qualcuno, come non si può ancora del tutto escludere, in quel bagagliaio ce l’ha messo e lasciato morire, senza possibilità di scampo alcuna?

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