A causa del Covid

Fondo di solidarietà alimentare: sono 385 le richieste presentate

Si tratta di nuclei residenti nei Comuni facenti parte del Cisa (San Mauro Torinese, Castiglione, Gasssino, San Raffaele, Sciolze, Rivalba e Cinzano)

Fondo di solidarietà alimentare: sono 385 le richieste presentate
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Fondo di solidarietà alimentare: sono 385 le richieste presentate

Fondo solidarietà alimentari

Si è chiuso nella giornata di ieri, venerdì 12 febbraio 2021, il secondo bando promosso dal Cisa per aiutare le famiglie in difficoltà a causa del Covid.

Le domande presentate

Sono state complessivamente 385 le richieste ricevute dal Cisa, il Consorzio intercomunale socio assistenziale della collina, che comprende i Comuni di San Mauro Torinese, Castiglione, Gassino, San Raffaele Cimena, Sciolze, Cinzano e Rivalba.

Il bando,  che è stato aperto  per 12 giorni, dallo scorso primo febbraio, è stato istituito per venire incontro alle necessità delle famiglie in difficoltà a causa dell'emergenza Covid.

Si è trattato del secondo bando, dopo quello che era già stato presentato lo scorso mese di dicembre, a seguito del decreto Ristori Ter del Governo, che aveva concesso proprio ai Comuni, stanziamenti per venire incontro alle necessità dei nuclei familiari.

I sette Comuni della collina hanno gestito la situazione proprio attraverso il Consorzio Cisa, che ha raccolto le domande pervenute e le ha valutate per verificare la presenza di tutti i requisiti per poter avere accesso al Fondo di Solidarietà Alimentare, attraverso la concessione di buoni spesa per l'acquisto di generi di prima necessità, a copertura di un intero mese.

L'analisi della situazione

Potevano presentare la domanda al bando anche le famiglie che avevano già avuto accesso al Fondo di Solidarietà del mese di dicembre. Per loro era però necessaria un'autocertificazione che attestasse il permanere dello stato di necessità.

Delle 385 domande che sono giunte al Consorzio, circa 300 sono  arrivate proprio da famiglie che avevano già avuto accesso al primo bando. Ciò  significa che si è ridotto il numero di nuove famiglie aventi bisogno d'aiuto ma che resta costante la necessità per le altre.

Rispetto al periodo del  lockdown della scorsa primavera, comunque, si tratta di numeri che sono più contenuti in maniera significativa, anche perché bisogna tener conto che le chiusure  di attività sono state, ora, assolutamente più contenute. E, inoltre, ci sono stati maggiori ammortizzatori sociali.

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