Reportage

Viaggio nell'ex "Rimbalzopoli", ormai terra di nessuno

Per anni è stato uno dei più noti parchi divertimento del Torinese

Viaggio nell'ex "Rimbalzopoli", ormai terra di nessuno
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L’area del noto parco divertimenti che ha fatto giocare tanti bambini del territorio chiamata Rimbalzopoli ormai sembra una vera e propria «terra di nessuno». Ecco il reportage realizzato da La Nuova Periferia di Settimo.

Un parco divertimenti famosissimo

Rimbalzopoli è stato uno dei parchi gioco più importanti della provincia di Torino. Nel corso degli ultimi anni non sono mancati i post e le foto di sindaci, di giocatori delle due squadre di calcio torinesi a dimostrare quanto quell’area gioco fosse gradita ai loro figli. Ma, ancora di più, lo dimostrano le centinaia se non migliaia di foto che ancora oggi compaiono sulle varie pagine dei social. Migliaia di bambini che giocano tra i gonfiabili e le attrazioni di Rimbalzopoli.

Cosa era successo

Riavvolgiamo il nastro. Entro il 29 aprile del 2022 Massimiliano Barone e la sua famiglia, che gestivano gli spazi ricreativi di via Galileo Ferraris, hanno perentoriamente dovuto lasciare gli spazi.

Da allora, quasi un anno fa, a questa parte, che cosa è cambiato? I gestori del vecchio Rimbalzopoli si sono impegnati sin da subito a liberare gli spazi. Pur con quelle difficoltà tecniche e logistiche che hanno richiesto anche il posizionamento di una sorta di container per il deposito di rifiuti o di attrezzature ormai obsolete. Alcune altre attrezzature - quelle recuperabili - sono state vendute. Altre sono già state asportate dai nuovi proprietari, altre sono in attesa ancora oggi di trasferimento.
Ma la questione è un’altra, al netto delle responsabilità e delle titolarità di messa in sicurezza dell’area. Quella dell’ex Rimbalzopoli oggi appare come una vera e propria terra di nessuno. Perché?

Chiunque può accedere

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Perché basta «aggirare l’ostacolo», ovvero recarsi sul retro della struttura, per rendersi conto di quanto le recinzioni e una porta siano state vandalizzate. Chiunque può accedere al capannone di via Galileo Ferraris grazie a una porta divelta, così come è stata divelta una recinzione metallica.

Sul resto degli accessi resistono (chissà ancora per quanto, ndr) i lucchetti e le catene.

All'interno ormai ci sono quei pochi materiali e giochi che chi ha deciso di rilevare le attrazioni deve ancora trasportare via. Qualche «macchinina» che tanto avrà fatto divertire centinaia di bambini. Per non parlare delle due «piscine» piene di palline colorate che dovranno ancora essere prelevate da chi le ha acquistate nel corso degli ultimi mesi.

Eppure, per quanto dal lato di via Galileo Ferraris tutto sembra «intonso», fatto salvo per quel disordine tipico di un trasloco ancora oggi in corso, è spostandosi verso il retro che le magagne emergono a vista d’occhio. Come vale per una porta a vetri che anche a metri di distanza mostra i segni degli atti vandalici subiti. Così come vale, come già detto, per le recinzioni e le serrature che sono state rispettivamente divelte e forzate.

Ma a chi spetta controllare sullo stato dei luoghi? All’ex conduttore che ha cessato la sua attività ormai un anno fa o a chi è tornato in possesso dell’area, e quindi al Comune? Nella zona se lo chiedono in tanti, alla luce anche dei tanti problemi di schiamazzi e di presenze di gruppi di giovani che si ritrovano tra la tarda sera e la notte nei pressi delle tribune del campetto di via Galileo Ferraris e, quindi, del retro dello stesso ex parco giochi di Rimbalzopoli.

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