San Mauro

L'ex Colenghi potrà diventare un centro commerciale: ok della Corte di Stato

Respinto l’appello presentato da cittadini e commercianti per il piano di recupero dell’ex cereria

L'ex Colenghi potrà diventare un centro commerciale: ok della Corte di Stato
Pubblicato:
Aggiornato:

Il Consiglio di Stato ha respinto l’appello presentato dal comitato spontaneo di cittadini insieme all’associazione commercianti, scrivendo l’ultimo capitolo della diatriba legale attorno al piano di recupero dell’ex cereria Colenghi. Il Consiglio ha confermato di fatto le sentenze già emesse nei precedenti gradi di giudizio, condannando gli appellanti al pagamento delle spese legali.

La palla torna dunque, e definitivamente, in mano ai proponenti del progetto, che dovranno comunicare se è ancora intenzione loro portarlo avanti e realizzarlo. «I progetti, in fondo, sono già agli atti e alla catena di supermercati basterà pagare gli oneri di urbanizzazione per poter procedere con i lavori» si è detto nel corso delle ultime commissioni in proposito.

Un dibattito iniziato nel 2018

L’area è stata al centro di un acceso dibattito tra il 2018 e il 2020, a causa di un progetto approvato dalla precedente Amministrazione comunale e che prevede la realizzazione di un centro commerciale di media superficie con tanto di rotonda per agevolare l’accesso ai clienti. Una questione che ha infiammato a lungo il confronto nel parlamentino locale, portando con sé un doppio problema: un discorso di viabilità con l’inserimento di questa rotatoria a ridosso di quella già esistente tra via Martiri della Libertà e via Casale, e un discorso invece legato all’impatto di un supermercato nelle vicinanze di piccole attività commerciali che, nonostante la crisi, cercano di resistere con le unghie e con i denti.

La vicenda si era caratterizzata inoltre per l’impopolare decisione della Giunta Bongiovanni di secretare i pareri legali richiesti proprio dal Comune sull’eventualità di bloccare la realizzazione del piano di recupero. Una scelta particolarmente criticata dagli allora consiglieri di opposizione perché poco trasparente.

"Valuteremo come e se proseguire"

Proprio questi continuano ad essere i nodi su cui si concentra il fronte del no all’insediamento commerciale e la politica locale. Li ribadisce in primis Paola Giangualano, ex presidente dell’associazione commercianti, pur senza entrare nel merito della decisione del Consiglio di Stato. Il suo, del resto, è uno dei nomi che compaiono nella lunga sfilza dell’elenco dei ricorrenti.

«Valuteremo come proseguire, eventualmente, la nostra battaglia. Ci stupirebbe se Pam volesse continuare su questo percorso, dal momento che nasceranno a breve nuovi mega centri commerciali. Permane, comunque, una certa preoccupazione per le sue ricadute sul territorio. Un ipermercato in quella zona sarebbe un’onta negativa perché se i clienti possono procurarsi ogni cosa lì non arriveranno più a frequentare i negozi e più in generale il centro di San Mauro, senza contare che entrerebbe a gamba tesa nella vita dei residenti, degli studenti, dei cittadini che frequentano via XXV Aprile, da cui probabilmente accederanno i bilici per gli approvvigionamenti».

La questione viabilità

Anche su via Casale «Si creeranno degli imbuti», hanno sempre sostenuto anche i consiglieri Roberto Olivero e Paola Antonetto, che nel corso di una delle ultime commissioni sul tema erano tornati a pungolare l’Amministrazione sulla congestione del traffico che un’ulteriore rotonda su via Casale potrebbe causare, chiedendo contestualmente di desecretare i pareri legali. Chiaramente di diverso avviso Marco Bongiovanni. «Non è ancora il momento, per il bene di San Mauro. Intanto, è stata confermata la regolarità di un progetto che era ampiamente consentito dal Piano Regolatore».

Attivare un dialogo con residenti e commercianti

«L’unica cosa di cui, ormai, possiamo farci promotori è la creazione di tavoli di confronto con i residenti ed i commercianti per attivare un dialogo costruttivo con la Città sul tema e condividere il nuovo assetto viario – conclude la sindaca Giulia Guazzora –. Mi riservo inoltre di valutare gli atti secretati insieme al segretario comunale, ma non penso ci possano essere delle riserve a tenerli ancora segreti».

La questione non mancherà certo di arrivare anche all’attenzione del prossimo tavolo del commercio. La prima patata bollente da gestire per il neo assessore Daniele Bagarin.

Seguici sui nostri canali