Dibattito

Sindaci o assessori al Pride col tricolore? Scoppia il caso

Il settimese Borrini, insieme a un collega chierese, ha presentato un esposto alla Prefettura; la questione infervora anche la politica sanmaurese

Sindaci o assessori al Pride col tricolore? Scoppia il caso
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Nel corso dell'ultimo Consiglio comunale di Settimo Torinese il consigliere di opposizione Antonio Borrini ha ricevuto risposta all’esposto che lui e il suo collega consigliere comunale di Chieri Luigi Furgiuele avevano indirizzato alla Prefettura di Torino.

Il caso

La questione riguarda gli amministratori comunali e la legittimità di indossare la fascia tricolore durante la manifestazione del «Torino pride». Per l’edizione 2023, a differenza dello scorso anno, a indossarla per la Città di Settimo non c’era la sindaca Elena Piastra ma la sua assessora (anche alle pari opportunità) Alessandra Girard che ha sfilato per le vie torinesi con la fascia tricolore indosso appunto.

Borrini, del resto, era stato chiaro sin da subito. «La disciplina sull’utilizzo della Fascia Tricolore è rinvenibile nella Circolare del 4 novembre 1998 n.5/98 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 18 novembre 1998 n. 270 ed emanata dal Ministero degli Interni. Tale circolare recita: “la disciplina dell’uso della fascia tricolore è rinvenibile in talune disposizioni di legge e di carattere amministrativo ed è legata alla natura delle funzioni sindacali, di capo dell’amministrazione comunale e di ufficiale di Governo”.

Ancora: “nell’uso corrente si afferma la consuetudine che il Sindaco indossi la fascia in tutte le occasioni ufficiali che richiamano al significato del tricolore sancito dall’art 12 della Costituzione quindi all’Unità e indivisibilità della Repubblica».

Quindi, perché utilizzarla durante una manifestazione organizzata da un ente privato rischiando di non essere «rappresentativo dei cittadini settimesi attenendosi al principio di Unità e non di divisione della Cittadinanza»?.

La risposta del Prefetto

Questo chiedeva nei giorni scorsi il consigliere di Italexit Borrini al quale, proprio lo scorso 22 giugno è arrivata la risposta di Sua Eccellenza il Prefetto di Torino Raffaele Ruberto. «Si fa riferimento all’esposto - si legge nel documento che lo stesso Borrini ha diffuso pochi istanti dopo averlo ricevuto -, qui pervenuto lo scorso 18 giugno, con il quale le SS. LL. lamentano un asserito uso improprio della fascia tricolore da parte di taluni sindaci presenti alla manifestazione “Torino Pride”, svoltasi lo scorso 17 giugno».

«Al riguardo - conclude il Prefetto Ruberto -, si comunica che della questione è stato interessato il Ministero dell’Interno, in quanto le indicazioni che eventualmente ne dovessero conseguire dovrebbero necessariamente avere un carattere nazionale».

Questione trasmessa al Ministero

«Finalmente questa annosa questione che da anni presentiamo è finita nelle decisioni che il Ministero competente riterrà opportune -continuano Furgiuele e Borrini - è doveroso un chiarimento in merito e tutto questo lo riteniamo già un grande risultato raggiunto».

«Ora dato che le nostre osservazioni hanno preso un indirizzo di tipo nazionale-concludono i Consiglieri- ci rendiamo disponibili anche ad essere auditi, qualora sia necessario, dal Ministro Matteo Piantedosi evitando altresì sui nostri territori, con senso di responsabilità, ogni polemica di tipo politico», così concludono in una nota entrambi i consiglieri comunali.

Dibattito anche a San Mauro

Dopo Settimo, anche la Città delle Fragole s’infervora per la partecipazione con la fascia tricolore di alcuni amministratori locali (per San Mauro il vicesindaco Matteo Fogli) al Torino Pride 2023. Che l’argomento avrebbe generato attriti, del resto, lo aveva preannunciato, quasi a 'mo d'intimidazione nel Consiglio comunale di fine maggio, il capogruppo della Lega Roberto Pilone. E proprio lui ha sottoscritto l'esposto che il consigliere di Settimo Antonio Borrini ha inviato alla Prefettura di Torino, domandando se lo sfoggio della fascia tricolore alla parata per i diritti Lgbtqi+ rispetti i crismi della Circolare numero 5/98 del 4 novembre 1998, che ne disciplina l'uso.

Il Prefetto Raffaele Ruberto, in risposta, ha già «Interessato il Ministero dell'Interno – in capo a Matteo Piantedosi –, in quanto le indicazioni che eventualmente ne dovessero conseguire dovrebbero necessariamente avere carattere nazionale».

Una caso destinato a scatenare ancora frizioni politiche. «Questa non è materia di valutazione consiliare. Come già dissi va rivolta direttamente agli organi competenti» il commento di Pilone. «Analoga segnalazione è stata presentata da alcuni miei colleghi, ai quali va il mio plauso ed ai quali mi associo nell'atto proposto. Perciò non ne ho fatto un doppione, anche perché il Prefetto ha già trasmesso al Ministero il problema» prosegue.

Poi «mette il naso» in casa settimese. «Se il vicesindaco di San Mauro ha, secondo me, illegittimamente indossato la fascia ad una manifestazione non ufficiale, ben più grave è quanto avvenuto a Settimo, dove la fascia è stata indossata da un'assessora, cosa espressamente non consentita – conclude –. Spiace vedere quanto pressapochismo alberghi nelle nostre amministrazioni».

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