Refezione

Settimo e caso mensa: il dirigenti scolastici ribadiscono il "no" al pasto da casa

Per presidi e amministrazione comunale questa modalità aumenterebbe le differenze fra alunni e creerebbe problemi di sicurezza alimentare e organizzativi

Settimo e caso mensa: il dirigenti scolastici ribadiscono il "no" al pasto da casa
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Mentre Lega e Fratelli d'Italia continuano a chiedere che nelle scuole di Settimo Torinese venga consentita alle famiglie la possibilità di introdurre il servizio di autorefezione, le scuole del territorio ribadiscono il loro No al «panino da casa».

Settimo e caso mensa: "no" al pasto da casa

In accordo con l'Amministrazione comunale, i dirigenti scolastici, infatti, rivendicano il valore della mensa, considerata a tutti gli effetti tempo della scuola e dunque un momento dal valore educativo e didattico.

Il pasto domestico, già testato in passato senza successo, invece, rischierebbe di esaltare la differenza fra i singoli alunni e inoltre comporterebbe problemi di sicurezza alimentare e organizzativi.

La legge infatti prescrive che le due tipologie di pasto, laddove consentite, debbano essere consumate in due distinti locali e questo comporterebbe una suddivisione delle singole classi che, di conseguenza, ridurrebbe il rapporto di sorveglianza fra personale e alunni.

Per queste ragioni i dirigenti scolastici, nonostante il grave episodio che si è verificato lo scorso 24 ottobre e che ha suscitato molto clamore sia a livello locale che nazionale, hanno ribadito la decisione già espressa nelle linee guida di inizio anno di non consentire il pasto domestico.

Resta la possibilità, per le famiglie che non vogliano usufruire della mensa, o che non valutino interessante la proposta didattica ed educativa, di scegliere il rientro dopo la pausa pranzo.

Intanto sono arrivate a quota 418 le firme raccolte tramite la petizione online lanciata da una cittadina settimese sul sito change.org proprio per chiedere di istituire la possibilità del pasto da casa.

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