Il caso

Scontro per l'elezione dei comitati di quartiere a Venaria

Venaria Partecipa contro la scelta di introdurre il quorum e contro il regolamento che permette al titolare ma non al dipendente di un’attività, pur non residente nella città, di potersi candidare e votare

Scontro per l'elezione dei comitati di quartiere a Venaria
Pubblicato:

L'elezione dei Comitati di quartiere a Venaria, per il ritorno in auge di questo utile organismo di democrazia partecipativa, sta diventando terreno di scontro in consiglio comunale e non solo. Il gruppo Venaria Partecipa, che in questi mesi si è fatto promotore, insieme a cittadine e cittadini, ad associazioni e gruppi politici progressisti di Venaria Reale, tramite campagne informative e incontri pubblici, della ricostituzione dei Comitati, ha messo nero su bianco tutta una serie di obiezioni rispetto alle intenzioni dichiarate dall'amministrazione di Fabio Giulivi.

In primis a preoccupare è la volontà di considerare valida l'elezione dei comitati solo in caso di quorum, ossia qualora alle consultazioni partecipasse almeno il 10 per cento della popolazione. Discriminante che vede fortemente contrari i promotori dell'iniziativa di ricostituzione dei comitati. E non si tratta dell'unico motivo alla base del malcontento espresso nella giornata di ieri, giovedì 30 marzo, tramite un lungo comunicato.

La mozione per rivedere il regolamento

Nel Consiglio Comunale del 27 marzo la maggioranza del sindaco Giulivi ha bocciato la mozione presentata dai consiglieri Brescia, Catania e Terrizzi, ispirata a quanto emerso nelle riunioni promosse dall’ amministrazione nei quartieri da parte di singoli cittadini e persone aderenti al comitato Venaria Partecipa, che chiedeva di rivedere il Regolamento dei Comitati di Quartiere. Sostenuta e votata poi anche dai consiglieri Mistroni, Trudu, Schillaci e Galifi.

"La prima proposta di modifica - scrive Venaria Partecipa - per permettere dopo anni di assenza di questo istituto partecipativo almeno la ricostituzione dei comitati senza ulteriori ostacoli, consisteva nella richiesta di abolire il quorum. La seconda richiesta di modifica riguardava invece la discriminazione di censo inserita con il regolamento in vigore, che riconosce al titolare di un’attività economica pur non residente nella città di potersi candidare e/o votare, ma lo nega ai lavoratori dipendenti …… il padrone può, il suo dipendente manco per il cavolo.
Crediamo non sia giusto e neppure molto Costituzionale (ogni riferimento al comune di Collegno è strumentale oppure ignora la realtà, perché a Collegno ciascun Comitato è una associazione con tanto di Statuto)".

Il dibattito in Consiglio

"Nel dibattito - prosegue il resoconto dei membri di Venaria Partecipa - emerge con chiarezza che l’amministrazione ha deciso di indire le elezioni dei Comitati di Quartiere, l’ha concesso, “ci ha messo la faccia”, “ce l’aveva nel Programma”, ma pretende che i cittadini dimostrino di essere convintamente interessati a questi strumenti democratici …. E pur in assenza di una sufficiente informazione sulle imminenti elezioni, bisognerà che superino la prova con la partecipazione di almeno il 10% degli aventi il diritto al voto …… se così non fosse il Sindaco e l’Assessore Palumbo si impegnano in alternativa da subito ad andare nei Quartieri ad ascoltare i cittadini (come se l’ elezione dei comitati gli risolvesse l’ obbligo democratico di confrontarsi con i cittadini ….).

"Abbiamo ascoltato interventi sull’ importanza della rappresentatività elettorale delle istituzioni - prosegue il comunicato - assunto come principale ed unico strumento di valutazione democratica e anche della rappresentatività stessa, nonché confusi, parziali o strumentali riferimenti alla Costituzione repubblicana (che infatti non prevede il quorum per le elezioni dei Sindaci, dei Consiglieri comunali, delle Regioni o perfino del Parlamento). Gli oppositori alla proposta di Mozione hanno sentito il bisogno in più occasioni di ribadire che “il Compito dei consiglieri comunali” è rappresentare i cittadini, i Comitati di Quartiere sono un qualcosa di più"-

Per Venaria Partecipa la giunta Giulivi avrebbe indetto le elezioni perché "costretta", e in merito al ruolo del consiglio comunale puntualizza: "Ovviamente è un organo collegiale che svolge o dovrebbe svolgere una importante funzione di rappresentanza dell’interesse politico generale. Ma non può essere l’unica opportunità di rappresentanza. Questi consiglieri più che difendere il ruolo del Consiglio sono parsi difensori del proprio ruolo. Ma poi difendere da cosa? Dal rischio che nascano altri centri di potere? O da ulteriori possibilità di rappresentanza?".

"Ci auguriamo che migliaia di cittadini partecipino"

Venaria Partecipa entra poi nel merito di quello che dovrebbe essere il ruolo dei comitati: "Di cosa si occupa questa Istituzione? Di cosa si occupano i comitati di quartiere istituti con il Regolamento Palumbo? Poco, molto poco. Un generico potere consultivo. Quali strumenti hanno per svolgere la loro funzione? Formali e sostanziali? Quasi niente. Ciò nonostante si sente il bisogno di alzare paternalisticamente e con un oggettivo senso di superiorità l’asticella, rendendo sempre più difficile la possibilità che possano costituirsi. Questo ci sembra un gravissimo errore a cui, nell'interesse della partecipazione democratica, qualcuno dovrà porre rimedio. L’augurio è che lo facciano migliaia di cittadini, partecipando al voto. Promuovendo un processo reale di partecipazione che però ad oggi non è dato. Anche su questo bisognerebbe essere onesti. La democrazia è partecipazione. Ma bisognerà pur contare qualcosa?".

Fino a sabato 15 aprile è possibile presentare la propria candidatura in vista delle elezioni per i rappresentanti dei comitati di quartiere (Altessano, Centro storico, Gallo Praile, Rigola e Salvo D'Acquisto). In un link tutte le info.

Seguici sui nostri canali