Braccio di ferro

Nessun dietro front sul Parco dello Sport al Meisino: "Vanno avanti contro tutto e tutti"

Ma i promotori della petizione, che si avvicina a 7500 firme, assicurano: "Useremo tutti gli strumenti legali per far sì che il progetto non sia realizzato"

Nessun dietro front sul Parco dello Sport al Meisino: "Vanno avanti contro tutto e tutti"
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E' forte la contrarietà espressa dal gruppo di cittadini che si riunisce sotto il nome di "salviamo il Meisino" per il progetto in fase di definizione e su cui l'amministrazione comunale sembra non avere alcun ripensamento.

La petizione

La petizione, che a oggi ha raccolto quasi 3400 firme, ma che punta al traguardo delle 7500, vuole opporsi a un progetto che, scrivono i promotori, "andrebbe a danneggiare irrimediabilmente una riserva naturale ricchissima di biodiversità, un polmone verde prezioso a pochi passi dal centro di Torino (una delle città, purtroppo, più inquinate d'Europa). Un piano enorme, impossibile da realizzare senza tagliare alberi e danneggiare la natura e la quiete del parco dove verrebbero, inoltre, costruite strade e parcheggi per far arrivare le numerose persone. Tutto questo a danno della fauna, della flora e della pace del posto".

E ancora, precisa chi ha promosso la petizione: "Un progetto del genere avrebbe una più ragionevole fattibilità in un'area urbana dismessa, come una vecchia fabbrica o simile. In tal senso avrebbe un valore di arricchimento per la città e i cittadini senza danneggiare un habitat naturale ed il suo equilibrio. Inoltre nelle immediate vicinanze sono già presenti numerosi centri sportivi".

A oggi nessun ripensamento

Ma, fanno sapere dalla pagina "Salviamo il Meisino", a oggi non c'è stato nessun dietro front sul progetto, anzi, si va avanti: "Prima decido - scrivo - poi comunico cosa ho deciso e infine difendo a ogni costo quello che ho deciso, contro tutto e contro tutti. L’Amministrazione comunale ha deciso di proseguire con il progetto Parco dello Sport al Meisino. Nonostante una forte opposizione popolare (oltre 7.300 firme, che non sono pochine), nonostante sia stata costretta a stravolgere il progetto iniziale, spostando buona parte delle attività sportive inizialmente previste in altro ambito del Parco, e rinunciando infine a un “pezzo forte”: la doppia pista di plastica per praticare lo sci nordico e lo ski roll".

E ancora: "Il progetto preliminare ha ricevuto un numero significativo di prescrizioni e limitazioni. Chi sarà incaricato a produrre il progetto definitivo, che dovrà essere nuovamente sottoposto all’approvazione dell’Ente Parco del Po Piemontese, dovrà tenerne conto, una strada impervia e in salita".

"Faremo tutto il possibile"

Quindi l'impegno a proseguire la battaglia a tutela dell'area: "Da parte nostra come Salviamo il Meisino, utilizzeremo tutti gli strumenti legali per far si che questo progetto non sia realizzato. Era troppo difficile ammettere: scusate ci siamo sbagliati nella scelta del posto? Diciamo che è quasi impossibile che un politico dica pubblicamente che si è sbagliato. Al massimo dice: 'se ho fatto degli errori alla prossima tornata elettorale, non mi votate più'. Il problema è quando gli errori vengono fatti con i soldi di tutti noi che paghiamo le tasse".

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