Tragedia

Morto durante il rally: ecco chi era, cosa è successo e perché la manifestazione non si è fermata

Le parole degli organizzatori: "La gara è continuata in memoria sua, lui voleva questo"

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Si chiamava Renato Paganini, aveva 70 anni ed è venuto a mancare la mattina di domenica 26 marzo a seguito di un malore che lo ha colpito mentre praticava lo sport che più amava a bordo della sua Opel Ascona durante la prima prova speciale del Rally Team Storico, fra Albugnano ed Aramengo.

Il malore e la prontezza della navigatrice

Mentre affrontavano una prova si è accorta che qualcosa non andava. E così, come racconta News Prima, con grande prontezza di riflessi è riuscita a intervenire, evitando che l'auto si schiantasse, coinvolgendo magari degli spettatori. Purtroppo per il pilota, il piacentino Renato Paganini, non c'è stato nulla da fare, ma la navigatrice Elena Bertolli è così riuscita a evitare conseguenze peggiori.

Bertolli è riuscita a sollevargli il piede dall’acceleratore e a prendere così il controllo del volante facendo sterzare l’auto in un fosso che corre lungo la strada per ridurre al minimo i danni dell'incidente.

Tempestivo l'intervento dei soccorsi come raccontano i colleghi di Prima Chivasso ma purtroppo per l'uomo non c'è stato nulla da fare.

La scelta di proseguire con la manifestazione e il minuto di silenzio

"Tempestivi i soccorsi - fanno sapere anche gli organizzatori della manifestazione in un comunicato stampa - con l’intervento di due ambulanze e dell’elisoccorso che ha trasportato lo sfortunato pilota alle Molinette di Torino dove nel primo pomeriggio cessava di vivere. La causa pare essere stata un arresto cardiaco".

Al termine della giornata prima della premiazione a prendere la parola è stato lo speaker della manifestazione Massimo Grosso che con la voce rotta dalla commozione ha voluto anzitutto rivolgere un pensiero di affetto all'amico rallista: "Renato ci raggiungeva dalla provincia di Piacenza era solito partecipare al Rally team 971 e al Rally città di Torino.  Settant'anni di passione: ciao Renato!".

Grosso ha anche voluto precisare le ragioni per cui la gara era proseguita, seppur funestata dalla bruttissima notizia, e spiegare che la premiazione si sarebbe svolta in un clima sommesso senza spumante e particolari festeggiamenti ma caratterizzata da un minuto di silenzio in ricordo di Paganini.

"Quando è arrivata questa notizia - ha detto Grosso a nome dell'organizzazione - le prime vetture stavano già raggiungendo la prova ed era impossibile in quel momento dire 'torniamo indietro, abbiamo scherzato'. L'arrivo e la premiazione di un evento sportivo bisogna farli anche perché ci è stato chiesto dalla scuderia di Renato. Ed è giusto complimentarci con chi questa gara l'ha corsa da protagonista ed ha reso ancora una volta il Rally Team 971 una delle gare più belle e ricche di storia, e ricordiamo che quest'anno facciamo 50 anni di storia. La festa naturalmente nessuno ha voglia di farla. Ma abbiamo fatto continuare in memoria sua la gara, per ricordare così Renato perché era uno sportivo ed era venuto qui per correre e lui voleva questo".

 

 

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