Settimo Torinese

La buona solidarietà è di casa all'Ecomuseo

E' stato inaugurato l'emporio

La buona solidarietà è di casa all'Ecomuseo
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La buona solidarietà è di casa all'Ecomuseo

Solidarietà all'Ecomuseo

Il lato «bello e buono» della solidarietà bussa alle porte dell'Ecomuseo del Freidano, in cui ha ufficialmente trovato casa l'Emporio Settimo Solidale. Un luogo fresco di inaugurazione che ha sancito l'unione tra welfare e cultura e che, solo in queste prime battute, offrirà aiuto a circa 350 persone del territorio, di cui 95 bambini under 12.

L'Emporio

Uno spazio dedicato all'integrazione e allo scambio, frutto di un percorso di co-progettazione che ha coinvolto diverse realtà. Il Comune di Settimo, Unione Net, Fondazione Comunità Solidale, Casa dei Popoli, Croce Rossa e la cooperativa Il Margine hanno infatti unito le proprie forze per dare vita ad un emporio che ha come obiettivo quello di superare la logica tradizionale dell'assistenzialismo e di aprirsi a nuove azioni di sostegno sociale, orientate ad un consumo consapevole e al raggiungimento del benessere generale dei beneficiari. Un modello all'avanguardia a cui guardano con ammirazione anche i vicini di casa, come ha ribadito Renato Pittalis, sindaco di Leinì e presidente dell'Unione Net. «Quello di oggi è un ulteriore esempio di impegno sociale messo in campo da una realtà come Settimo. Si tratta di un progetto pilota in cui l'Unione crede molto e che può essere esportato anche in altri comuni», ha commentato Pittalis. E se da un lato c'è l'occhio di chi vuole «copiare», dall'altro c'è quello di chi osserva, quasi con commozione, il risultato che ha portato a casa. «Sono emozionato e contento – interviene Angelo Barbati, assessore alle Politiche Sociali -, perché questa è una piccola pietra che abbiamo aggiunto grazie alle associazioni e al processo di co-progettazione, che ha raccolto il bisogno della cittadinanza per migliorare l'apporto sociale e l'aiuto alle famiglie». Uno spazio, al servizio del territorio, nato come evoluzione della consegna dei pacchi alimentari, che prende forma in una sorta di piccolo negozio in cui le persone hanno la possibilità di scegliere i beni alimentari in autonomia e di pagare con una tessera messa a disposizione dai servizi sociali, con la capacità di spesa definita sulla base delle esigenze della famiglia. Non si tratta di un semplice aiuto economico, ma anche di un luogo che si trasforma in un punto di contatto con le istituzioni, aperto a workshop e percorsi formativi, e che vuole fornire una risposta alle nuove povertà e ai bisogni alimentari acutizzati dal Covid. «Un progetto nel cuore e nella testa di tanti da molto tempo, che dimostra come a Settimo esista un tessuto di persone e di aziende su cui si può scommettere», ha dichiarato Tiziana Tiziano, presidente di Fondazione Comunità Solidale.

Il progetto

«L'emporio viene da lontano. Arriva da un bando di compagnia San Paolo, Bene per Bene, a cui abbiamo partecipato con il progetto Contagi di Bene e che ci ha permesso di distribuire, in piena pandemia, derrate alimentari a tantissime famiglie», ha raccontato la Tiziano, ricostruendo il percorso di concepimento dell'emporio, simbolo della solidarietà in quello stesso luogo aperto alla cultura, che ora «si prepara ad accogliere sia bisogni primari, come il cibo, che quelli, altrettanto primari, come la conoscenza, la bellezza e l'arte». «Abbiamo scelto questo spazio perché è un luogo centrale, riconoscibile e volutamente legato ed esposto alla cultura», ha aggiunto la sindaca, Elena Piastra, che definisce «l'emporio il tentativo di aprire il ventaglio di possibilità offerto dai servizi sociali, sulla base dei nuovi bisogni alimentari». «L'idea è quella di rendere lo spazio anche un punto di accesso per altri servizi di base, come il sostegno nelle pratiche o la creazione dello Spid. Questo – conclude Piastra - è un luogo che sicuramente crescerà e in cui tutte le persone si possono sentire accolte».

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