Settimo

In un anno Covid e crisi falciano 142 negozi

Una panoramica, alquanto desolante, dello stato di salute delle attività cittadine

In un anno Covid e crisi falciano 142 negozi
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La diatriba sul nuovo supermercato di corso Piemonte ha innescato anche una polemica legata proprio alle sorti dei piccoli esercenti.

La situazione del commercio settimese

La preoccupazione, infatti, è che il moltiplicarsi di edifici commerciali sul territorio possa mettere ulteriormente in ginocchio la piccola distribuzione in un contesto storico in cui il commercio locale già fa fatica a stare in piedi.

Complice, ovviamente, una crisi socio-economica che spinge molti ad abbassare le saracinesche.

Con questo scenario come sfondo, il settimanale La Nuova Periferia di Settimo ha provato ad approfondire la condizione del commercio locale, partendo proprio da alcuni numeri forniti nel Dup (il Documento Unico di Programmazione, ndr) e da un giro di perlustrazione sul territorio che ci ha permesso di capire meglio lo stato di salute di un settore debilitato da diversi fattori. E i numerosi cartelli di «Cedesi attività», «Vendesi» o «Affittasi» che compaiono a macchia d'olio in città, anche nelle zone più centrali, sono il segno lampante del momento difficile con cui sono alle prese i commercianti.

I dati del 2022

«Il territorio settimese presenta, per il settore commerciale, una forte presenza di strutture di grandi dimensioni. Per l’importante ruolo rivestito nell’ambito del contesto territoriale, nonché in virtù dello sviluppo economico e residenziale fatto registrare dal dopoguerra, la Città di Settimo Torinese risulta dotata, al 31.12.2022, di una ricca ed articolata rete distributiva commerciale costituita da 486 esercizi di vicinato (ossia piccoli esercizi commerciali con superficie di vendita fino a 250 m2. Compresi gli esercizi di vicinato inseriti nei vari centri commerciali), 49 medie strutture di vendita (con superficie di vendita da 251 a 2.500 m2) e 8 grandi strutture di vendita (con superficie di vendita superiore a 2.500 m2)».

Inizia così il capitolo del Dup dedicato all'analisi del commercio locale, snocciolata in una tabella ad hoc che confronta i numeri attuali con quelli degli scorsi anni e a cui si aggiungono, a parte, i dati relativi ai mercati rionali che ampliano l'offerta commerciale settimese.

Il confronto con il 2021 e il 2020

486, dunque, gli esercizi di vicinato di piccole dimensioni attivi al 31 dicembre del 2022, 72 in meno del 2021. Un segno negativo che sale a -146 se si fa il confronto con il 2020, quando erano 632 gli esercizi di vicinato presenti sul territorio. Dato simile, praticamente, a quello del 2019 (628).

In salita, dunque, il numero di esercizi che dal 2020, probabilmente soprattutto a causa della pandemia, ha deciso di abbassare le serrande delle proprie attività.

Stabile, invece, il numero delle medie strutture (quelle da 251 a 2500 metri quadrati). 49 nel 2022, una in meno rispetto a 2021 e 2020. Sempre al 31 dicembre 2022, risultano, infine – come si legge nella tabella –, 8 grandi strutture, 4 centri commerciali e 1 outlet per un totale di 548 attività presenti nel catalogo commerciale settimese, ben 108 in meno del 2019.

Il reportage sul territorio

I dati del Dup scattano un'istantanea ben precisa ma è giusto interpretare i numeri anche in relazione al contesto storico a cui fanno riferimento. Contesto che, in questi ultimi anni, è profondamente cambiato.

La pandemia, la guerra, i rincari energetici, il boom delle piattaforme online. E anche l'apertura di grandi strutture che, come avvenuto sul nostro territorio, hanno ulteriormente gambizzato il commercio locale.

Basta fare un giro in città, infatti, per notare come alcune arterie presentino diverse «scatole vuote» e saracinesche abbassate. Zone periferiche, tra cui quella di Borgo Nuovo, ma pure nel centro città o in piazza Campidoglio. Senza dimenticare lo stato del complesso di via Cena. Area completamente privata su cui l'Amministrazione è al lavoro.

E anche spulciando su internet, da una semplice ricerca sui locali sfitti a Settimo, fioriscono i risultati provenienti da ogni angolo del territorio. Due locali su via Roma, uno su via Marchisione, due su via Italia (proprio all'inizio dell'isola pedonale). Ma anche sul borgo provinciale e appunto a Borgo Nuovo. Da via Leinì a via Fantina, passando per via Provana, via Volturno, via Monviso.

Una ricerca effettuata a campione, controbilanciata da alcune recenti aperture avvenute sul territorio proprio negli ultimi mesi, che dimostra la sofferenza del tessuto commerciale e la necessità di mettere in campo azioni e risorse che possano fare da volano per rilanciare il settore e animare le vetrine dei negozi ancora vuoti.

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