Inchiesta

I giovani e il volontariato a Settimo: Marco, l'alpino più giovane della città

"Mi sono avvicinato alle Penne Nere grazie a mio padre che ne fa parte dai tempi del servizio militare"

I giovani e il volontariato a Settimo: Marco, l'alpino più giovane della città
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Terza puntata nel nostro viaggio alla scoperta del legame tra i giovani e le associazioni a Settimo. Sulla scia del servizio realizzato un paio di settimane fa sulle pagine della Nuova Periferia di Settimo vi proponiamo un approfondimento sull’impegno dei giovani per la città che vuole essere anche un omaggio a Vittorio Savoia, con il quale era stato ideato il reportage.

Raccontare i giovani al di là dei luoghi comuni

Quello che noi abbiamo deciso di fare è raccontare e documentare l'impegno dei nostri giovani sul territorio lasciando parlare i veri protagonisti. Lo facciamo attraverso i volti, le voci e le storie di chi vive il mondo dell'associazionismo, prova lampante di una generazione che si impegna nel sociale e nel mondo del volontariato.

Dopo aver parlato di Elisa e del suo impegno con l'Anc e successivamente di Ilaria e Morena in rappresentanza dei giovani che si danno da fare con la Croce rossa, questa volta ci dedichiamo agli Alpini.

Marco, l'Alpino più giovane

Con i suoi (quasi) 20 anni è senza dubbio il più giovane aggregato iscritto tra le penne nere del territorio settimese. È l'alpino Marco Mazzolli (nella foto in alto insieme al papà) che, con la sua tenera età, rappresenta un vero orgoglio per tutto il gruppo guidato da Mario Iannone.

«Mi sono avvicinato agli Alpini grazie a mio padre che ne fa parte dai tempi del servizio militare», ci spiega Marco, raccontandoci di come abbia seguito le orme del papà Paolo. «Io sono aggregato da quasi due anni ma è un gruppo che conosco e che vivo da quando ero molto piccolo – prosegue -. Adesso ho quasi 20 anni e per me continuano a rappresentare un orgoglio italiano, un insieme di persone legate da un sentimento comune che è quello di aiutare il prossimo».

Brillante tiratore

Ed è con questo spirito che Marco, cresciuto a pane e Alpini, prosegue il suo cammino tra le penne nere del nostro territorio, portando alta la bandiera dell'intera sezione anche nel ruolo di tiratore della pace della squadra, su scelta – vincente, ci verrebbe da dire – del capogruppo Iannone.

«Ti dà le sue soddisfazioni. È diverso dal tiro con carabina sotto tutti i punti di vista ma è altrettanto divertente», commenta Mazzolli, reduce dall'ultima gara sezionale di Chieri in cui si è classificato secondo.

Un vero orgoglio per papà Paolo e per tutti i soci di un gruppo che per Marco rappresentano una seconda famiglia. Un impegno, quello tra le fila delle penne nere, che non è sicuramente comune tra i giovani della sua età.

«Percepisco la mia generazione abbastanza distante, ma non è di sicuro la prima. Da quando è stata rimossa la leva militare, questi gruppi fanno fatica a crescere e a raggiungere nuove persone», ammette Mazzolli. «I gruppi sportivi – conclude - hanno aiutato molto in questo e grazie a loro parecchi ragazzi hanno potuto avvicinarsi agli alpini come aggregati e portare una ventata di aria fresca».

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