Manifestazione

Funerale di Giulia Cecchettin: anche Settimo ha fatto rumore per dire "basta"

Cittadini, rappresentanti delle associazioni e amministrazione si sono riuniti davanti al municipio per un piccolo momento simbolico

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Questa mattina, martedì 5 dicembre 2023, in concomitanza con i funerali celebrati di Giulia Cecchettin, la studentessa 22enne uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta, anche la comunità settimese ha voluto esprimere la propria vicinanza e partecipazione.

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La manifestazione davanti al municipio di Settimo

Mentre nella basilica di Santa Giustina a Padova si svolgeva la cerimonia funebre, davanti a circa 10.000 persone, tra chi ha seguito le esequie all'interno della chiesa e chi dai due maxischermi installati all'esterno, a Settimo una rappresentanza dell'amministrazione, delle associazioni e della comunità civile ha voluto riunirsi davanti al municipio per un momento fortemente simbolico.

Per l'occasione è stato appeso uno striscione sulla facciata del palazzo comunale riportante la scritta a caratteri rossi e cubitali "Dopo Giulia Basta!!".

I dipendenti comunali e tutti i presenti si sono raccolti per un minuto di silenzio poi "esploso" in un momento rumoroso, proprio sulla scia di quanto richiesto dalla sorella di Giulia, Elena, che aveva invitato tutti a non fare "minuti di silenzio" ma a "bruciare tutto", ossia a farsi sentire in maniera rumorosa per dire basta alla violenza sulle donne e alla cultura tossica e patriarcale che alimenta costantemente questi tragici episodi.

Le parole dell'assessore Girard

«Giulia è una delle ultime vittime e ha scosso le coscienze in maniera particolare – commenta l'assessora alle Pari opportunità Alessandra Girard – Ma come Giulia ci sono decine, centinaia di donne ogni anno. È per tutte loro che scegliamo di mobilitarci, di fare quanto è in nostro potere per superare la cultura della prevaricazione, della violenza in generale e della violenza di genere in particolare. Il femminicidio è un crimine terribile, perché le vittime sono donne uccise in famiglia, da chi asserisce di amarle».
«Superare la cultura della violenza è possibile - prosegue l'assessore - acquisendo una coscienza collettiva e tutti noi possiamo fare qualcosa, per noi stessi e per la collettività: a partire dai piccoli gesti, dal linguaggio, dal modo di concepire i sentimenti e le relazioni. Ancora troppa strada resta da fare e questa mobilitazione deve accomunarci tutti, come del resto lo schieramento contro ogni tipo di violenza, esercitata da qualunque soggetto di qualunque genere.
Per questo oggi ci mobilitiamo per Giulia, per tutte quelle che l'hanno preceduta, e per costruire una società dove ogni violenza sia bandita».

 

 

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