E' morto l'uomo che salvò la Reggia di Venaria
Si è spento a 91 anni Gianfranco Falzoni: per lui tantissimi ricordi di stima e gratitudine
Lacrime per la scomparsa di Gianfranco Falzoni, 91 anni, colui che con il suo grande impegno, a partire dal 1958, salvò dalla demolizione, con l'aiuto di altri volontari, la Reggia di Venaria, gioiello del patrimonio culturale piemontese e italiano che però all'epoca versava in totale stato di abbandono. La Reggia era stata il suo grande sogno, inseguito con determinazione e realizzato, sempre per amore di cultura.
Lutto
Una grave perdita che arriva poche settimane dopo la scomparsa di Alberto Vanelli , altra figura importantissima per la storia della Reggia. Falzoni, medico di professione, era stato il motore per la nascita dell'Associazione Venariese Tutela Ambiente, di cui era tuttora presidente. Per anni era stato tra i promotori delle visite guidate alla Galleria di Diana e poi al cantiere della residenza, aperta nel 2007.
A dare tra i primi la notizia è stato il sindaco di Venaria Reale Fabio Giulivi, che ha fatto sapere:
Nella serata di ieri ho appreso la notizia della scomparsa del dottor Gianfranco Falzoni. Un'altra dolorosa perdita per la Città. Un protagonista della cultura venariese e certamente uno degli artefici del miracolo della Reggia di Venaria. Con la sua AVTA - Amici Reggia Venaria Reale combattè per salvare "il Castello" dall'incuria e dall'abbandono, catalizzando l'interesse di tanti volontari mossi da un obiettivo comune: ridare dignità e splendore al nostro patrimonio locale, rappresentato non solo dall'edificio sabaudo ma anche dal bene immateriale della sua storia, nell'avvicendarsi dei secoli.
Quindi il sindaco conclude: "A nome di tutta la Città di Venaria Reale ci stringiamo attorno alla moglie Isa in questo momento di sicuro sconforto. Grazie Gianfranco, i tuoi modi gentili, la tua intelligenza e la generosità saranno un patrimonio che non dimenticheremo e che anzi vogliamo prendere ad esempio per affrontare le sfide ritenute impossibili da lasciare alle generazioni future".
Tanti ricordi e tanta gratitudine
Naturalmente appena si è diffusa la notizia della scomparsa sui social si sono moltiplicati i ricordi e le testimonianze di stima e affetto.
"Un pezzo storico di Venaria...ma lui è immortale per chi ama la nostra città...sei un simbolo, come la cerva, resterai per sempre" ha scritto qualcuno. "L'ho conosciuto di persona, decisamente un "SIGNORE" in tutti i sensi. Se la Reggia oggi è quel che è diventata, le basi sono state gettate da lui" ha scritto un altro venariese. E ancora: "Profondo conoscitore della storia venariese di cui lui stesso è entrato a fare parte! Persona di grande cultura, simpatia e disponibilità".
Il premio ricevuto nel 2017 e il suo racconto
Nel 2017 Falzoni aveva ricevuto il Premio «Francesco De Sanctis - Una vita per la cultura», giusto riconoscimento per il medico venariese che diede avvio al suo recupero ella Reggia fino a farla diventare patrimonio dell’Umanità, Ieri Patrimonio in Rovina e Oggi Patrimonio dell’umanità.
«Venne da me Gino Vanzi - più volte consigliere comunale di Venaria ed infaticabile sostenitore del recupero e riqualificazione della Reggia - chiedendomi di fare qualcosa per una città più vivibile e di cui essere orgogliosi», ricordava Falzoni. «Era il primo grande aiuto da poter dare alla popolazione e con l’aiuto di Giovanni Spadolini si è data vita alla trasformazione dell’Avta che si oppose all’abbattimento per far posto ad un quartiere residenziale».
Da rudere a grande opera di restauro
Da rudere in pieno stato di abbandono la Reggia nel 1998 avvio un imponente opera di restauro, grazie allo sblocco dei fondi nazionali ed europei si dettero inizi ai lavori sotto la guida del direttore tecnico Francesco Pernice, Soprintendente per i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Piemonte che definì il recupero uno dei più grandi cantieri di restauro europeo dal 1999 al 2006. Già nel 1996 l’Avta ricevette l’Onorevole Piero Fassino, su invito dell’allora vice sindaco Aldo Banfo, in visita alla Reggia venariese rimanendone sedotto e ipotizzandone il recupero. «Ah …se lo sapesse Walter» ricorda Falzoni che rispose a tono «Benissimo, allora gli telefoni subito».
L'intervento di Fassino e Veltroni
Fu cosi che Fassino seduta stante chiamò Veltroni ricevendo l’assenso per una sua visita alla Reggia che avvenne in una notte di ritorno da un comizio elettorale nell’aprile 2006: «Non prometto nulla, però farò tutto quello che potrò per questa Reggia e per questa Città» furono le parole di Veltroni.
A distanza di dieci anni poi arrivò anche la terza stella delle Guide Verdi Michelin che hanno premiato il palazzo e la sua Galleria Grande e motivata cosi da Philippe Orain, Direttore Editoria e Capo Redattore delle Guide Verdi Michelin «Iscritta al Patrimonio mondiale dell’Unesco questa Versailles del Piemonte ha ritrovato tutta la sua maestà grazie ad un paziente restauro».
Gianfranco Falzoni era un fiume pieno di ricordi e aneddoti curiosi ricchi di storia e cultura che continueranno ad aleggiare nelle sale e nei giardini della sua amata reggia.