Comunicazione

Acque del Torinese inquinate? Parla SMAT: "La nostra è controllata e sicura"

L'azienda sottolinea il rispetto dei "rigorosi standard di sicurezza e qualità prescritti dalla legislazione vigente"

Acque del Torinese inquinate? Parla SMAT: "La nostra è controllata e sicura"
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In merito agli articoli stampa pubblicati in questi giorni, SMAT, Società Metropolitana Acque Torino, che gestisce l’acquedotto e la fornitura di acqua potabile anche per Settimo, San Mauro, Castiglione, Gassino, Rivalba, San Raffaele Cimena, Sciolze, Cinzano e Venaria Reale, per citare i comuni seguiti dalla nostra testata (qui l'elenco completo), garantisce la sicurezza dell’acqua.

Il report di Greenpeace

Oltre centomila cittadini piemontesi potrebbero aver bevuto acqua contaminata da sostanze cancerogene. E' quanto emerge dal rapporto pubblicato martedì 6 febbraio 2024 da Greenpeace che mostra come la vicenda - che in passato aveva interessato l'area di Alessandria - ora riguardi anche la Città metropolitana di Torino.

Come ha raccontato anche Prima Settimo, sarebbero oltre settanta i Comuni interessati dalla questione, resa pubblica da Greenpeace che aveva fatto a suo tempo istanze di accesso agli atti.

Secondo una stima realizzata da Greenpeace Italia, in Piemonte circa 125mila persone potrebbero aver bevuto acqua contaminata da Pfoa, una molecola del gruppo dei Pfas classificata come cancerogena per gli esseri umani.

Lo scenario piemontese

Oltre ai dati ottenuti dagli enti pubblici, Greenpeace Italia ha effettuato dei campionamenti indipendenti che hanno evidenziato la presenza di Pfas anche in aree non ancora monitorate. In particolare, nel comune di Galliate, nel Novarese, l’organizzazione ambientalista ha trovato concentrazioni di Pfos (una molecola del gruppo dei Pfas classificata come possibile cancerogeno per gli esseri umani) che in altre nazioni non sono ritenute sicure per la salute umana.

A ciò si aggiunge l’inquinamento diffuso non solo nell’Alessandrino ma anche nell’acqua potabile di decine di comuni della città metropolitana di Torino. "Una situazione grave - pre Greenpeace - che denota come in alcune zone del Piemonte questo tipo di inquinamento non sia ancora riconosciuto né tantomeno possa essere considerato sotto controllo".

Tra i Comuni di nostra competenza inseriti nella lista "nera" comparivano anche Rivalba e Venaria.

La comunicazione di SMAT

Non è tardata a tal proposito la reazione di Smat, Società Metropolitana Acque Torino, che gestisce l’acquedotto e la fornitura di acqua potabile in 290 comuni dell’ATO3, corrispondenti al 95,7% dei 303 Comuni totali, per 2.189.151 abitanti serviti pari al 99,6% degli abitanti totali.

"L’acqua prodotta e distribuita dalla SMAT ai cittadini dell’Area Metropolitana Torinese - riporta la nota dell'azienda - rispetta i rigorosi standard di sicurezza e qualità prescritti dalla legislazione vigente, garantendo la salubrità per i consumatori. In risposta alle preoccupazioni riguardanti la presenza di PFAS (sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche) nell’acqua distribuita, la direttiva europea 2184 del 2020, che sostituisce la precedente 98/83/CE, introduce alcuni importanti cambiamenti per migliorare la protezione della salute umana e fissa i valori limite per nuove sostanze tra le quali proprio i PFAS, individuando 20 composti la cui sommatoria non deve superare i 100 nanogrammi/litro ossia 0,1 microgrammi/litro (1 microgrammo equivale a 1 milionesimo di grammo), limite che entrerà in vigore da gennaio 2026".

Smat fa sapere di aver avviato, a partire dal 2018, SMAT delle campagne di monitoraggio: "I risultati ad oggi evidenziano che tutti i campioni già rispettano il valore di 0,1 microgrammi/l previsto dal D. Lgs. 18 del 2023 per 24 composti (4 in più rispetto a quelli previsti dalla direttiva UE) ed anzi, nella stragrande maggioranza dei Comuni monitorati, sono state riscontrate concentrazioni inferiori al limite di quantificazione pari a 0,01 microgrammi/litro o la loro totale assenza".

"Nella campagna PFAS del 2023 - concludono da SMAT - sono stati analizzati oltre 25.000 parametri specifici, al fine di rilevare l’eventuale presenza di tali composti nelle acque potabili: con il costante impegno, la trasparenza e la serietà che contraddistinguono da sempre il suo agire, SMAT rende disponibili a tutti tali dati, tramite il proprio sito web, inserendoli fra i parametri di monitoraggio della qualità dell’acqua che vengono aggiornanti semestralmente, suddivisi per Comune e in Torino per Circoscrizione".

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