Reportage de La Nuova Periferia

A Settimo ancora troppi "furbetti del casonetto": ecco le zone messe peggio

In più zone della città non mancano cumuli di rifiuti abbandonati e smaltiti in modo errato

A Settimo ancora troppi "furbetti del casonetto": ecco le zone messe peggio
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Qualcuno li ha definiti «i furbetti del cassonetto» per identificare - quasi simpaticamente - tutti coloro che, incuranti di ogni forma di civiltà, abbandonano i rifiuti per strada o ai lati delle ecoisole. Nate come spazi per favorire il corretto smaltimento dei rifiuti e agevolare la raccolta differenziata, in molti casi la funzione delle isole ecologiche sembra essere naufragata e ormai le ecopiazzole spesso, si trasformano in piccole discariche a cielo aperto.

Abbandono selvaggio e non corretta differenziazione

A chi sceglie l'abbandono selvaggio in strada si affianca, poi, chi non differenzia correttamente i rifiuti, come si intravede osservando il contenuto di diversi sacchi della spazzatura in cui organico, plastica e indifferenziata condividono la stessa busta. Insomma, alla faccia della raccolta differenziata. Risultato? Un danno non solo in termini di decoro urbano, ma anche per l'ambiente. Un malcostume che non è certo un problema relativo solo a Settimo, ma diffuso praticamente in tutta la cintura, come dimostrano, ad esempio, le circa 800 violazioni di aziende o privati accertate a Torino nel corso del 2022 per abbandono o una sbagliata gestione dei rifiuti.

Il reportage

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Rifiuti tra via san rocco e viallaggio fiat
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Quello che La Nuova Periferia di Settimo ha effettuato nel corso di queste ultime settimane è stato "viaggio" tra le isole ecologiche del territorio con l'obiettivo non solo di verificare la raccolta differenziata dei settimesi ma specialmente le condizioni generali delle ecoisole . Un controllo a campione suddiviso ed articolato su più giorni. E il risultato non sembra particolarmente incoraggiante. Soprattutto in alcune zone della periferia.

Maglia nera

La maglia nera - per quanto riguarda le condizioni delle isole ecologiche, che ricordiamo essere proprietà private dei singoli condomini - se la aggiudica la zona delle Gescal, seguita a ruota dall’Arcipelago e dal villaggio Fiat. Un podio condiviso anche con via Milano, in cui il Coripet installato fronte la parrocchia San Vincenzo è diventato da tempo luogo in cui riversare ogni tipo di rifiuto.

Resiste, stando ai nostri controlli, il villaggio Olimpia e alcune aree di Borgo Nuovo, fatta eccezione per via Provana, via Fratelli Cervi e via Foglizzo. Non se la passa meglio il villaggio Ulla, come emerso di recente dalla stessa voce dei residenti e di alcuni commercianti della zona che lamentano un costante abbandono dei rifiuti direttamente davanti ai locali di via Cascina Nuova.

Condizioni di degrado che denunciano la presenza di un malcostume ancora molto diffuso su tutto il territorio, nonostante i controlli e le diverse azioni di sensibilizzazione congiunte studiate da Amministrazione e Seta.

Il viaggio tra i quartieri nel dettaglio

Il primo tallone d'Achille settimese in tema rifiuti è il quartiere comunemente conosciuto come Gescal. Più precisamente, iniziamo da via Della Costituzione che se la passa decisamente male, come dimostrano le numerose buste dell'immondizia abbandonate ai bordi di una delle diverse ecoisole condominiali in cui, all’esterno, si contano almeno una decina di sacchi, il cui contenuto è variegato. Numero, poi, aumentato nei giorni successivi al primo controllo.

Situazione non tanto diversa, seppur più contenuta, sotto il ponte di corso Piemonte e in via Einaudi, in cui non è esente dagli abbandoni nemmeno il contenitore destinato al recupero di abiti usati.

Proseguendo il viaggio tra le ecoisole, critica anche la situazione al villaggio Fiat. "Soprattutto verso fine settimana, ad alcune isole ecologiche di corso Agnelli non ci si può avvicinare, è uno schifo. Ci sono sacchi ovunque e ovviamente un odore molto sgradevole", ci confessa una delle residenti. E la situazione non migliora neanche all'interno delle stesse isole ecologiche dove qualcuno ricorda tramite un cartello "fai da te" affisso all'interno di una delle isole: "Non avete ancora capito. Le buste di plastica non vanno messe nel vetro. Speriamo sia chiaro" .

Gli abbandoni non mancano neanche lungo via San Rocco, questa volta direttamente ai bordi dei condomini. D'altronde, in quel preciso tratto, mancano isole ecologiche a cui «appoggiarsi».

Cambiamo quartiere e arriviamo all'Arcipelago, dalle parti del parco Assietta. Questa volta ci siamo trovati davanti a quella che, a tutti gli effetti, può essere considerata una piccola discarica abusiva. Materassi, giubbotti catarifrangenti e scatoloni hanno invaso via Colle dell'Assietta, a pochi passi dall'area verde del quartiere frequentata da famiglie e bambini.

Se, invece, cercate detersivo, mozzarelle o avanzi di biscotti, si può provare a fare un giro al Coripet di via Milano, da tempo luogo di scarico di ogni tipo di rifiuto.

Ma se Gescal, villaggio Fiat e parte dell'Arcipelago «piangono», Borgo Nuovo non ride. Soprattutto alcune arterie del quartiere, come via Frassati, via Fratelli Cervi, via Foglizzo e via Provana, giusto per elencare i punti maggiormente colpiti dal fenomeno dell'abbandono selvaggio dei rifiuti.

"Se ami il tuo cane, sii educato. Pulisci dove ha sporcato. Inoltre, non gettare per terra mozziconi, carta e rifiuti. Ti invitiamo ad usare gli appositi raccoglitori. Rispetta il tuo Paese", si legge in via Provana, in uno dei cartelli esposti come vademecum per i cittadini. Lo stesso cartello che ricorda le sanzioni «da 30 a 150 euro» a cui vanno incontro i trasgressori.

Ma, a quanto pare, i promemoria – come quelli che si leggono all'ingresso di ogni isola ecologica cittadina in cui si rammenta di "Non abbandonare i rifiuti" all'esterno dell'area – a poco servono per chi manca totalmente di senso civico.

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