Il caso

Ospedale di Settimo: "Tra i lavoratori serpeggia la preoccupazione"

Il consigliere Dem Valle: "Poter mantenere il posto non è garanzia della dignità e del ruolo dei dipendenti"

Ospedale di Settimo: "Tra i lavoratori serpeggia la preoccupazione"
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Il vicepresidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale Daniele Valle (Pd) ha interrogato l’assessore regionale alla sanità Riboldi per sapere quali siano le linee di intervento della Regione Piemonte per garantire la piena occupazione del personale operante presso l’Ospedale di Settimo Torinese, "un presidio - spiega - che è stato interessato da una storia che si trascina, purtroppo, da lungo tempo, e che pesa su coloro che vi lavorano".

Ospedale di Settimo: l'interrogazione in consiglio regionale

“Attualmente – fa sapere l’esponente dem – risulta in attesa di aggiudicazione la procedura di gara 'Servizi socio assistenziali e connessi in modalità global service per l‘Ospedale di Settimo T.se' per l’affidamento dei servizi socio-sanitari (infermieri, OSS, fisioterapisti) e correlati (reception, guardiania, fattorinaggio, rifiuti sanitari, lavanolo, gestione magazzino) per il periodo 01/10/2024 – 31/03/2025, con proposta di aggiudicazione a Gruppo San Michele Srl con un ribasso di gara molto importante e la preoccupazione che serpeggia tra il personale, in particolare per la garanzia dell’intero organico, è molto forte”.

Valle riferisce che, nella sua risposta, letta in Aula dall’assessore Vignale, l’assessore Riboldi ha precisato che "nel disciplinare di gara dei liquidatori di Saapa è previsto che 'l’aggiudicatario è tenuto a garantire l’applicazione del contratto collettivo nazionale che garantisca le stesse tutele economiche e normative per i propri lavoratori e per quelli in subappalto', ma è, altresì, precisato 'ferma restando la necessaria armonizzazione con la propria organizzazione e con le esigenze tecnico-organizzative'.

"In sintesi -conclude Valle - il personale risulterebbe poter mantenere un lavoro, ma secondo l’organizzazione prevista dall’aggiudicatario. Se da un lato la risposta può rassicurare, dall’altro apre nuove preoccupazioni perché alla base di ogni posto di lavoro ci deve essere necessariamente la dignità del lavoratore e la possibilità di realizzare se stesso nel miglior modo possibile. E questa garanzia non c’è! Continueremo a monitorare la situazione da vicino, a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del presidio, che difficilmente potrebbero sopportare un ulteriore inasprimento delle condizioni di lavoro".

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