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Ospedale di Settimo: il nodo principale resta il futuro dei lavoratori

Buone notizie dai liquidatori: "I ricavi sono aumentati da 9.9 milioni a 11.3 milioni: è la prova che l'ospedale è vivo e funziona"

Ospedale di Settimo: il nodo principale resta il futuro dei lavoratori
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A che punto è l'iter di liquidazione di Saapa, la società che gestisce il presidio sanitario di via Santa Cristina? Quale futuro si prospetta per i servizi del piano terra? Quali garanzie ci sono, invece, per i lavoratori del nosocomio?

La commissione consiliare

La commissione consiliare del 29 novembre scorso presieduta da Franca Levato è servita proprio a chiarire alcuni dubbi che, dopo l'acquisto dell'immobile da parte della Regione, ancora si abbattono sopra il cielo dell'Ospedale di Settimo.

A riferire in aula, davanti ai consiglieri di maggioranza e di minoranza, c'erano due dei liquidatori di Saapa, Luca Asvisio e Alessandro Rossi, oltre alla sindaca Elena Piastra e al direttore generale Stefano Maggio.

«Lo stato della liquidazione è quello per cui, al momento, il Collegio dei liquidatori è riuscito ad approvare il bilancio 2022 all'unanimità da parte dei soci», ha preso la parola Asvisio, parlando di un bilancio in cui «la perdita dell'esercizio è stata abbastanza ridotta rispetto alle precedenti».

«La liquidazione ha visto il primo passo fondamentale di alleggerire la società del debito bancario che incideva per circa 25 milioni sul patrimonio della società attraverso un'operazione nella quale la Regione e Asl To4 riprendono la proprietà del diritto di superficie e il bene immobile torna ad essere di proprietà completa dell'Asl To4», spiega il liquidatore.

"Ricavi aumentati: l'ospedale è vivo e vegeto"

«Confermo che i ricavi sono aumentati da 9.9 milioni a 11.3 milioni – aggiunge Rossi, incalzato dalla capogruppo di Insieme per Settimo, Rosa Catenaccio - ed è la prova che l'ospedale è vivo, vegeto e funziona. Abbiamo avuto un tasso di occupazione più elevato dell'anno precedente e 11.3 milioni è il budget che la Regione Piemonte ci ha riconosciuto».

I prossimi step

Chiarito, dunque, il quadro economico dell'Ospedale, quali sono i prossimi step? «La società riceverà un contratto di affitto da parte dell'Asl To4 e si dovrebbe partire con una gara alla sola residua attività in maniera tale si possa completare la liquidità della società stessa vendendo tutti i cespiti, pagando tutti i debiti e preservando tutti i rapporti dei dipendenti oggi in capo alla società e alla cooperativa che ha vinto gli appalti per la gestione dei servizi», chiarisce Asvisio.

«Sulla perizia ricevuta dall'Asl To4, sul canone d'affitto non è stato calcolato il pianterreno in quanto i servizi rimarranno in capo all'Asl e con quel documento si ha anche quella evidenza formale», aggiunge Rossi, precisando che la «perizia è stata calcolata dal primo al quarto piano». Per quanto riguarda i tempi, l'auspicio è quello di risolvere prima di Natale il diritto di superficie con l'Asl To4, in modo tale da poter poi bandire da gennaio la gara per la cessione dell'azienda.

Bocche (semi) cucite sulle cifre di partenza, nonostante il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Arnaldo Cirillo, «ci abbia provato» a saperne qualcosa in più rispetto a quella base fissata a 50 milioni alla primissima gara, poi andata deserta. «Il prezzo di vendita non potrà essere lo stesso, ma sarà un prezzo molto inferiore», si sbilancia Asvisio.

Il «nodo» dei lavoratori

A tenere banco nel corso della commissione è stato soprattutto il futuro dei dipendenti di cui, prima di bandire la gara, si discuterà anche con i sindacati. Per comprendere meglio lo stato dell'arte, è necessario però distinguere tra i dipendenti Saapa e quelli in capo, invece, ai fornitori principali del nosocomio.

Se infatti non ci sembrano essere rischi per i quattordici lavoratori Saapa, il discorso assume sfumature differenti per i dipendenti del servizio di ristorazione affidato ad Eutourist, quelli del Gruppo Cribari che seguono la manutenzione e infine per i lavoratori di Cm Service, la società che ha in carico i servizi. «Ci sarà la clausola sociale per i dipendenti diretti di Saapa e per gli altri ci sarà sicuramente una qualche tutela che stiamo vagliando insieme agli uffici regionali, ma non vediamo grandi criticità visto l'esigenza di infermieri e di oss in questo momento storico», spiega Rossi, illustrando nel dettaglio la situazione dei dipendenti non in capo a Saapa.

«Abbiamo tre fornitori principali – analizza -. Cm Service che conta un centinaio di dipendenti, ma le figure professionali di infermieri e oss non avranno problematiche a ricollocarsi, ammesso che non rimangano all'ospedale di Settimo. La parte più «debole» possono essere la reception e il personale delle pulizie che possono essere figure professionali più intercambiabili e sono circa una quindicina di unità. La mensa ha otto dipendenti e anche queste categorie sono ricollocabili, mentre l'ultimo fornitore della manutenzione ha personale esterno e quei dipendenti non si accorgerebbero neanche del cambio di proprietà».

«Iil tentativo è quello di costruzione di un percorso parallelo, un iter più lungo che ha l'obiettivo di garantire i posti di lavoro e di sottoscrivere con le parti sociali e con i soci pubblici un documento che accompagni in parallelo le azioni che la società sta svolgendo», ha chiosato Piastra.

I servizi del piano terra

La perizia dell'Asl, calcolata dal primo al quarto piano del nosocomio, rappresenta sicuramente un primo baluardo importante per garantire il mantenimento dei servizi al piano terra. Lo dice a più riprese Rossi, parlando di «diverse interlocuzioni che hanno dato conferma che il pianterreno rimarrà all'Asl», al netto di alcune valutazioni in capo all'Asl e ai comuni del distretto.

«Il tentativo è quello di tenere tutti i servizi pubblici al piano terra, lavorando rispetto ad alcuni servizi che per scelte territoriali è preferibile avere più vicini – precisa Piastra -. Uno è la Guardia Medica, che su esplicita richiesta dell'Asl si chiede di riportare in via Leinì, e l'altro è il consultorio familiare. Sono scelte – conclude la sindaca - che dipendono da valutazioni fatte insieme al distretto».

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