Di chi è il campanile di Gassino? La situazione non si smuove e l'impalcatura resta lì
Amministrazione comunale da una parte, Curia dall’altra, non è chiaro a chi chi spettino le opere di messa in sicurezza
Neppure il concorso artistico «Premio Chiesa dello Spirito Santo» è riuscito a restituirgli il pregio storico e il valore architettonico che le impalcature a vista hanno scalfito.
Una situazione che si trascina da anni
Il campanile di piazza Antonio Chiesa è e rimane sorretto da pali innocenti e supporti in legno. Una situazione che si trascina da svariati anni, anche in ragione dell’annosa diatriba sulla proprietà della struttura. Amministrazione comunale da una parte, Curia dall’altra, non è chiaro a chi “appartenga” la torre campanaria e quindi a chi spettino le opere di messa in sicurezza.
L'intervento del Comitato
Neppure il Comitato pro restauro campanile Gassino (Cprcg), costituito il 27 marzo scorso per la salvaguardia ed il recupero del campanile, è riuscito a svoltare il tira e molla tra Curia e Comune. Nonostante l’intermediazione del Comitato, infatti, la situazione è ancora ferma al tentativo di capire a chi spettino i lavori. «Il Comitato è in fermento. Abbiamo contattato la Curia prima di Natale per chiedere che s’interfacciasse nuovamente al Comune, ma al momento nessuno si è ancora mosso per ricontattare l’amministrazione comunale» afferma l’esperto di storia locale Carlo Bosco a nome del gruppo.
Il sindaco non ha dubbi: "Non appartiene al Comune"
«Le carte in possesso del Comune – sostiene invece il sindaco Paolo Cugini – attestano che il campanile non è di proprietà comunale. In particolare un documento firmato dalla precedente amministrazione e dalla parrocchia, in cui si decreta che la proprietà del bene non è del Comune». Per superare questa situazione «avevo proposto una soluzione – prosegue Cugini –. Avevo suggerito di partecipare al bando della Compagnia di San Paolo per i beni mobili delle confraternite. Avremmo avuto un contributo che permetteva di ristrutturare e successivamente acquisire a patrimonio comunale la torre campanaria. Il tutto a costo zero per la parrocchia e, se necessario, con un contributo comunale. Questa proposta avrebbe permesso di evitare arbitrati, ma al momento della compilazione del form la Curia ha dimostrato una certa rigidità e quindi la domanda non è stata presentata».
Va detto che di tutt'altro avviso sulla questione è il parroco di Gassino, che in più occasioni ha richiamato l'amministrazione comunale alle sue responsabilità.
Nell’attesa di chiarire la proprietà, conclude il primo cittadino, «Il Comune ha fatto tre cose: supportato il Premio Chiesa dello Spirito Santo, che ci ha permesso di mascherare meglio le impalcature e far conoscere al di fuori di Gassino un monumento del nostro territorio; opere di pulizia, protezione e dissuasione dai volatili, e infine dare incarico per la sostituzione della vecchia impalcatura. Questo rinnovo dovrebbe migliorare esteticamente e funzionalmente il ponteggio. Il tutto per una spesa di circa 40mila euro».
Una sola cosa è chiara: per ora l’antica bellezza del campanile rimane un ricordo lontano.