Sanità

Ospedale di Settimo: l'incertezza regna sovrana

Nei giorni scorsi l’assessore regionale Icardi ha demandato, nuovamente, le responsabilità ai liquidatori

Ospedale di Settimo: l'incertezza regna sovrana
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Poche e stringate righe di comunicato ufficiale diffuse dall’assessore alla sanità piemontese Luigi Genesio Icardi quelle date come risposta  a una «question time» posta dal consigliere regionale dei Moderati Silvio Magliano.

La questione è quella che tiene banco ormai da qualche mese, ossia il destino dell'ospedale di Settimo, sempre più appeso a un filo.

La risposta di Icardi

«Le indicazioni programmatorie di competenza regionale sono quelle contenute nella delibera di Giunta n. 34-5488 del 3 agosto 2022 che dava mandato al Consiglio dei liquidatori di SAAPA, a mezzo delle Asl socie, di espletare specifica procedura ad evidenza pubblica per la ricerca delle migliori condizioni per la cessione dei beni ed attività della società. Spetta, pertanto, ai liquidatori individuare e proporre con tempestività - anche a seguito della gara andata deserta - ulteriori soluzioni tecniche alternative, atte a rispondere nella maniera più adeguata al perseguimento dell'interesse pubblico, garantendo nel frattempo la prosecuzione, senza soluzione di continuità, delle attività sanitarie gestite presso la struttura».

Una risposta che poco aggiunge rispetto a quella situazione di incertezza che ormai aleggia intorno alla struttura di via Santa Cristina da molti mesi. Questo significa che la situazione dell’Ospedale Civico di Settimo è ancora in stallo.

E adesso?

Le prossime tappe? La sindaca nel corso dell’ultimo Consiglio comunale aveva chiesto pubblicamente di attendere una risposta formale, messa nera su bianco, da parte della Regione per convocare un nuovo tavolo di confronto che coinvolgesse tutte le forze politiche attive a Settimo.

Ora, come trapela chiaramente dal comunicato di Icardi non soltanto serve una proposta concreta, ma serve anche un piano economico.

Il messaggio è chiaro, spetta ai liquidatori trovare una soluzione, evidentemente su indicazione dei soci. Ma serve il piano finanziario, e non è detto che questo possa arrivare a stretto giro.

Intanto, secondo le indiscrezioni il prossimo 10 luglio dovrebbe svolgersi un incontro che coinvolgerebbe le parti politiche coinvolte nella vicenda. Sarà veramente la data cruciale per scoprire quale possa essere il futuro della struttura sanitaria e, soprattutto, oltre che per i posti di lavoro all’interno del presidio sanitario, anche per la continuità dei servizi sanitari offerti all’intero?

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