La pioggia non ha fermato la Fëra dij Coj, che nel weekend di sabato 15 e domenica 16 novembre ha riportato a Settimo Torinese profumi d’autunno, colori della campagna e un’atmosfera che, ormai da 168 anni, lega la città alle sue tradizioni più autentiche.
Ampio servizio con interviste e reportage fotografico sul numero della Nuova Periferia del 18 novembre
Settimo, Fëra dij Coj 2025 bagnata ma partecipata
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Da via Italia a piazza Vittorio Veneto, passando per via Roma e piazza Campidoglio, il centro si è trasformato in un grande percorso tra stand, associazioni, produttori e hobbisti.
«Un po’ come la sposa, la nostra fiera è stata bagnata e fortunata», ha commentato Paola Bolognino, presidente della Pro Loco, che da 33 anni cura l’organizzazione dell’evento.
Nonostante il meteo sfavorevole, l’affluenza ha premiato il lavoro dell’associazione: «Il nostro impegno è stato ripagato dalla partecipazione: abbiamo fatto mangiare tantissime persone!», ha scritto la Pro loco in un post di ringraziamento rivolto alla città, agli operatori, alle associazioni e agli uffici comunali.
Il padiglione gastronomico, come ogni anno, ha registrato numeri importanti, confermando che il richiamo della tradizione culinaria resta uno dei punti di forza della manifestazione.
Anche molti espositori hanno voluto ringraziare gli organizzatori. Significativo il post dell’Azienda Agricola Imperiale, arrivata a Settimo dopo mille chilometri di viaggio:
«Torniamo ogni anno con piacere. Nonostante la pioggia, i Settimesi sono usciti lo stesso. L’assistenza e la gentilezza della Pro Loco sono ammirevoli».
Un riconoscimento che conferma il valore della fiera anche per chi arriva da lontano.
Il taglio del nastro
L’inaugurazione di sabato mattina aveva visto la presenza della Consigliera della Città Metropolitana, Caterina Greco, della sindaca Elena Piastra, delle assessore Carmen Vizzari e Chiara Gaiola, dal presidente del consiglio comunale Luca Rivoira e altre autorità locali. Un momento simbolico che ha dato il via ufficiale alla due giorni.
Il Re dei Cavoli e la Regina delle Verze: le maschere della tradizione
Tra i protagonisti della Fëra dij Coj non potevano mancare loro: il Re dei Cavoli e la Regina delle Verze, impersonati quest’anno da Giuseppe Bononi e Carmen Colangelo.
Maschere storiche nate oltre trent’anni fa grazie alla Pro Loco, continuano a rappresentare l’anima folkloristica dell’evento. «Il nostro compito è mantenere viva una tradizione che rischia di perdersi», spiegano i due volontari, impegnati in diverse associazioni del territorio.
Domenica mattina hanno fatto visita anche allo stand della Nuova Periferia, raccontando il loro ruolo, l’impegno nelle comunità e la sfida del futuro: «Serve coinvolgere più giovani, magari con iniziative che stimolino la curiosità. La cultura vive solo se condivisa».
Una fiera per tutti
Il weekend ha portato in centro non solo i produttori, ma anche le associazioni locali, con i loro stand tematici; gli hobbisti, protagonisti domenica in piazza Campidoglio; i camperisti, radunati nel piazzale del Freidano; famiglie, bambini, curiosi e appassionati della tradizione agricola piemontese. Un mosaico di volti e iniziative che conferma la fiera come una kermesse “a misura di tutti”.
Il maltempo ha costretto qualche bancarella a chiudere in anticipo, ma non è riuscito a scalfire lo spirito della manifestazione.