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Mattia Viel, dal professionismo su strada al Gravel: «Nuove avventure e tante soddisfazioni»

Sarà il primo italiano a partecipare al mondiale di questa disciplina che sta prendendo sempre più piede.

Mattia Viel, dal professionismo su strada al Gravel: «Nuove avventure e tante soddisfazioni»
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Mattia Viel, dal professionismo su strada al Gravel: «Nuove avventure e tante soddisfazioni».

Mattia Viel

Nuove avventure sportive per Mattia Viel. Archiviata l’esperienza nel mondo del ciclismo professionistico, il gassinese da quest’anno è protagonista con il gravel. «Certo - racconta - dopo anni passati all’interno del gruppo il mondo del professionismo un pochino mi è mancato. Devo dire che però nel gravel ho scoperto una disciplina davvero affascinante, che mi sta dando delle grandi soddisfazioni. Mi sono reso conto che era giunto il momento di dare una svolta alla mia carriera e sono contento ora di avere fatto questa scelta».

L'intervista

Quale la differenza principale tra il ciclismo su strada ed il gravel?
«Devo dire che il gravel ti garantisce molta più libertà, anche nel rapporto con la natura, senza avere completamente l’assillo del numero e della competizione».
Di competizione però si parla anche nel gravel, sarai il primo italiano a partecipare al mondiale. Soddisfatto?
«Certamente si. Sono riuscito a qualificarmi dopo avere partecipato alla prima prova europea di gravel, in Francia. Queste prove che sono poco più di una decina nell’arco della stagione, servono per guadagnarsi la qualifica al primo campionato mondiale Uci gravel della storia. La gara si è svolta lungo un percorso di 130 chilometri con 2500 metri di dislivello. E’ andato tutto bene. Nonostante qualche piccolo problema a livello tecnico sono riuscito a passare. Sono infatti rientrato nel 25 per cento della categoria. Fa piacere che è una specialità che prende sempre più piede, sia a livello di gara vera e propria che per la promozione del territorio, più in un ambito di territorio. Per quanto riguarda l’aspetto gara il livello si è alzato tantissimo. Già il fatto di esserci nel primo campionato del mondo della storia è per me motivo di orgoglio, sono davvero contento perché è solo da quest’anno che mi sto dedicato a questa nuova disciplina, anche nell’ottica di guardare al futuro professionale. E’ un progetto che mi sta piacendo molto».
Raccontaci le caratteristiche delle gare di gravel...
«La disciplina del gravel prevede diversi format, non all’interno di un circuito, ma su un percorso, nel quale ci sono dei tratti cronometrati sui quali viene preso il tempo e poi stilata una classifica».
Progetti e appuntamenti per i prossimi mesi?
«Ad ottobre, l’1 ed il 2, avremo l’Erratico Gravel - Reale Mutua nel Canavese, un primo evento che mi vede nell’organizzazione. Sono già aperte le iscrizioni. Tutte le informazioni possono essere trovate sul sito www.erraticogravel.it. Abbiamo anticipato di una settimana la manifestazione perché poi il weekend successivo ci sarà il mondiale  che mi vedrà impegnato in maniera diretta. Spero davvero in una buona partecipazione perché credo davvero che possa avere un grande sviluppo anche in un’ottica di valorizzazione del territorio e di turismo».

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