Avventura sportiva

Il castiglionese Beppe Simonato pronto per la Dakar 2025: ecco il suo team

Ad affiancarlo Alessio Bentivoglio nel ruolo di tecnico di bordo e come navigatrice Irene Saderini, giornalista e conduttrice Sky

Il castiglionese Beppe Simonato pronto per la Dakar 2025: ecco il suo team
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La notizia era attesa da tempo. Pianificati i dettagli tecnici è giunto ora il momento di presentare i protagonisti del Team Gealife Motorsport che parteciperà alla Dakar 2025. A guidare il “Musone” lungo gli impervi tracciati desertici dell’Arabia Saudita da Bisha a Shubaytah sarà ancora il castiglionese Beppe Simonato.

Il castiglionese Beppe Simonato pronto per la Dakar 2025

Simonato dal 1985 ha ricoperto il ruolo di tecnico specializzato nel settore Raid per Iveco ed è senza dubbio fra i massimi esperti in questa tipologia di competizioni.

Ad affiancare l’equipaggio Gealife Motorsport troveremo anche in questa edizione Alessio Bentivoglio. Già presente lo scorso anno, Alessio ha potuto acquisire una importante esperienza nel ruolo di tecnico di bordo in stretta sinergia con Simonato con il quale ha istaurato un ottimo feeling.

Ad affrontare le dune desertiche dell’Arabia Saudita a bordo dell’Iveco “Musone” nel ruolo di navigatrice sarà Irene Saderini. La famosa giornalista - presentatrice bolzanese vanta una lunga esperienza nel giornalismo e dal 2014 si occupa stabilmente del Motorsport sui canali Sky e Motor Trend partecipando in prima persona ad importanti competizioni motoristiche.

Pilota di lunga esperienza: l'intervista

Simonato a Dakar ci è stato dieci volte come pilota anche se il suo palmares racconta di altre otto partecipazione da sommare con ruoli diversi. Simonato che per anni è stato «L’uomo del motorsport» per Iveco, si è raccontato così a La Nuova periferia.

«La passione per il motorsport che ho avuto fin da bambino, mi ha permesso di modellare anche la mia carriera lavorativa - racconta il pilota- coordinatore torinese.- Passione e il contatto con i camion che hanno dato al mio lavoro l’evoluzione ideale per incontrare l’esperienza con i raid già alla metà degli anni Novanta. Fra le esperienze «speciali», oltre alle competizioni, Beppe Simonato ha avuto l’opportunità di far parte della spedizione «Overland».

«Quella è stata senza dubbio un epoca della mia vita non solo professionale che ha lasciato un segno profondo dentro di me ma non solo. Tutte le esperienze che ho potuto vivere hanno contribuito ad accrescere il mio bagaglio personale». All’orizzonte c’è la Dakar 2025. Un appuntamento che per Simonato e per tutto il team Gealife ha il sapore di una nuova sfida.

«Io ho avuto la fortuna di vivere le tre epoche diverse della Dakar. La prima in Africa con la Paris - Dakar che è ancora oggi considerato il raid in assoluto più difficile al mondo. Dal 2009 al 2019 la seconda parte in Sud America in un contesto semplicemente meraviglioso per panorami, altitudini che a volte raggiungevano i 5000 metri sulle Ande, il deserto di Atacama, il Salar Uyuni in Bolivia solo per citarne alcuni fino ad arrivare a questo ultimo capitolo della Dakar in Arabia Saudita che solo apparentemente sembra non cambiare mai ma in realtà la bellezza di questi posti è dettata dalla sua varietà. E poi non va dimenticato che ogni anno vengono apportati nuovi aggiornamenti al percorso, ad esempio l’edizione 2025 sarà nuova per il suo 70%». Nuovi tracciati quindi nuove difficoltà. «Quest’anno in modo particolare affronteremo una parte importante all’interno dell’ Empty Quarter fino praticamente al termine del rally . Ma non sarà l'unica parte difficoltosa. Il ritorno a fine gara verso Riyad e successivamente verso Gedda può essere definito una mini gara su un percorso verso l’imbarco ovviamente più semplice ma sempre particolarmente ostico soprattutto per i mezzi già affaticati dalla gara stessa. La Dakar è una gara totale anche nella logistica pre e post gara».

La Dakar 2025 sarà importante perché il risultato proietta gli obiettivi di Gealife Motorsport verso un 2026 che almeno nei progetti fa trasparire ambizioni di alto profilo. «Innanzi tutto la preparazione fisica che deve tener conto di una particolare attenzione anche all’aspetto mentale. E poi c’è quella importantissima legata all’aspetto tecnico. Insieme a Claudio Picchio ,che è il nostro general manager e che segue insieme a me il progetto Gealife Motosport, stiamo delineando la Dakar 2025 con lo sguardo già rivolto al futuro. Saremo infatti al via con una versione evoluzione del “Musone” che è stato particolarmente rinnovato e dotato di un nuovo cassone aerodinamico e più leggero, un assetto più performante e morbido, e di un propulsore in grado di offrire maggiore potenza. Nuovi pneumatici perché in questa edizione della Dakar avremo a disposizione delle coperture Prometeon. Prerogative che ci auguriamo ci permettano, anche sulla base delle precedenti esperienze, di poterci ritagliare delle belle soddisfazioni e proiettare i nostri sforzi verso un 2026 dove avremo invece tutte le armi per poter ambire al risultato massimo».

La Dakar 2025 per il team Gealife Motorsport inizierà con il trasferimento del camion da Torino verso Barcellona il 30 novembre. Dopo le prime verifiche sarà imbarcato verso l’Arabia Saudita. Il 28 dicembre sarà raggiunto dal team per completare tutte le operazioni preliminari. Il via il 3 gennaio con la prima tappa costituita da un anello intorno a Bisha. L’arrivo il 17 gennaio a Shubaytah.

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