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Christian, paraplegico dopo un incidente, torna in sella e sogna in grande

Coccato, 44enne di Gassino, ha ritrovato la forza per inseguire il suo sogno sulle due ruote e ora cerca sponsor

Christian, paraplegico dopo un incidente, torna in sella e sogna in grande
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Dopo l’incidente in moto, avuto all’età di 29 anni, che lo ha costretto su una sedia a rotelle, non si è fermato, ha continuato a credere nei suoi sogni ed è riuscito a risalire in sella, con l’ambizione ora di partecipare al campionato italiano di motociclismo per ragazzi paraplegici.

Christian, paraplegico dopo un incidente, torna in sella e sogna in grande

La storia del gassinese Christian Coccato, 44 anni è quella di un ragazzo che ha sempre cercato di guardare avanti, nonostante la grossa difficoltà che la vita gli ha posto di fronte. Un messaggio positivo, di speranza, all’insegna del motto «si può fare».

«Non posso negare - racconta lo stesso gassinese - che ci sono stati momenti di grossa difficoltà, ma sapere che c’era la possibilità di tornare in sella, anche nella mia situazione, mi ha dato nuovi stimoli e motivazioni per continuare a guardare avanti con un atteggiamento positivo».

«Dopo l’incidente - racconta il gassinese - nei quattro anni successivi, fino al 2014, non ho più pensato alla moto, mi ero rassegnato all’idea di non poterci più salire. Poi attraverso i social sono venuto a conoscenza della storia di un ragazzo, paraplegico come me, che aveva la stessa mia ambizione ed è riuscito a realizzarla. L’ho contattato e sono andato a fare un prova a Cremona. E’ stata aperta una scuola di motociclismo per disabili. Sono sceso tre volte in pista con loro e ho constatato di persona che si poteva fare».

La moto non è arrivata subito. Prima c’è stata l’esperienza con la Handbike, grazie alla quale Christian ha avuto anche modo di conoscere Alex Zanardi, e poi l’acquisto di un quad, che gli ha permesso di spostarsi, «ma con l’impossibilità di scendere, quando raggiungevo una meta, in quanto non avevo la disponibilità di avere assieme a me la carrozzina. La moto è arrivata quando un signore che desiderava un quad, mi ha fatto la proposta di scambiarlo con la sua due ruote. Ho dunque iniziato a lavorare attivamente per modificarla ed adeguarla a quelle che sono le mie esigenze, quelle di una persona che non può utilizzare le gambe, e devo dire che giorno dopo giorno la passione per questo mondo è tornata decisamente a crescere».

Nel frattempo Christian ha anche sistemato una vecchia Vespa mettendoci le rotelle, e nella zona di casa, assolutamente in sicurezza, casco ben allacciato, è tornato anche a fare qualche giretto provando la gioia di riuscire nel suo intento.

«La vespa l’ho sistemata assolutamente da solo, c’è ancora qualche cosa da fare, ma devo dire che il risultato che sono stato capace di raggiungere già mi sta dando delle soddisfazioni».

Il sogno del campionato italiano e l'appello agli sponsor

L’ambizione di Christian, ora, è quella di partecipare al campionato italiano di motociclismo per paraplegici. «Servono però fondi importanti. Sto cercando degli sponsor che possano supportarmi in questa esperienza, per realizzare l’avventura del campionato».

«Ci credo, e sto lavorando per provare a trovare qualche sponsor, in quanto si tratta di competizioni importanti. Grazie a qualche contatto ho già fatto qualche chiacchierata anche con realtà del territorio, ma è chiaro che, più sostegno riesco a trovare, meglio potrò presentarmi al via. Il campionato è fatto di sei gare e nelle spese bisogna assolutamente considerare tutto, tra iscrizione, costi generali per l’attrezzatura e per le trasferte».

Cristian ha anche avviato una raccolta di fondi a sostegno del suo progetto: QUESTO il LINK. Inoltre i suoi contatti possono essere trovati su Fcebook e Instagram.

Coccato è la dimostrazione concreta di quanto lo sport possa essere con i suoi valori, davvero uno strumento per riuscire a superare gli ostacoli che spesso la vita ci pone davanti e riuscire a raggiungere i proprio obiettivi ugualmente. «Ognuno di noi ha delle potenzialità che può esprimere, bisogna dunque prenderne consapevolezza per riuscire a farlo nel migliore dei modi. Non potendo utilizzare le gambe guido con le braccia e con le spalle. Certo, al box c’è bisogno di qualcuno che mi aiuta a salire e scendere, ma tutto è possibile. E’ per questo che con la speranza che il sogno del campionato possa realizzarsi, mi piace anche lanciare un importante messaggio a chi ora si trova in una situazione di difficoltà. Quello di credere sempre in se stessi e se si hanno dei sogni di provare a costruirsi le condizioni per poterli realizzare. Perché è possibile farlo».