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Alla scuola Elsa Savio arrivano i nuovi armadietti: più autonomia e zaini meno pesanti

Il Comune risponde alle critiche: “I lockers sono parte del nuovo modello didattico modulare”

Alla scuola Elsa Savio arrivano i nuovi armadietti: più autonomia e zaini meno pesanti

Colorati, robusti e soprattutto pensati per alleggerire la giornata degli studenti: alla Scuola Media Elsa Savio di Gassino Torinese sono arrivati i nuovi lockers personali, uno per ciascun ragazzo.

Alla scuola Elsa Savio arrivano i nuovi armadietti

L’annuncio è stato dato dal Comune, che sottolinea come questi spazi individuali permettano agli alunni di custodire libri, quaderni e materiali scolastici senza essere costretti a portare sulle spalle zaini sempre più pesanti.

«Un piccolo grande passo – scrive l’amministrazione – per rendere la scuola più comoda, ordinata e vicina alle esigenze dei ragazzi».

La didattica modulare

Come spesso capita sui social c’è stato anche chi ha sollevato dubbi sulla reale utilità dell’iniziativa e sulla capienza dei lockers. A queste osservazioni il Comune ha scelto di rispondere spiegando il contesto didattico in cui gli armadietti vengono inseriti.

«Forse può essere utile chiarire come sta funzionando da quest’anno scolastico la didattica alla Scuola Media Elsa Savio», precisa l’amministrazione. L’istituto ha infatti adottato la didattica modulare per ambienti di apprendimento, nota anche come didattica senza aula fissa. Non sono più gli insegnanti o le materie a “entrare” in classe: sono invece gli studenti a spostarsi nelle diverse aule tematiche – matematica, italiano, arte, scienze, e così via.

In questo modello, avere un armadietto personale diventa parte integrante dell’organizzazione quotidiana: ogni studente ha un punto dove lasciare i propri materiali e prende solo ciò che serve per l’ora successiva. Il risultato? Zaini più leggeri, meno oggetti inutilmente trasportati, maggiore autonomia gestionale per i ragazzi.

L’amministrazione ricorda inoltre che le scelte didattiche competono alla scuola e ai docenti, non al Comune. Tuttavia, quando un progetto innovativo viene approvato e dimostra di portare benefici concreti agli studenti, «crediamo sia giusto sostenerlo, investendo dove possiamo per migliorare l’ambiente scolastico e semplificare la vita dei ragazzi».