Tariffe scolastiche, la minoranza in Consiglio: "Costi troppo elevati"
Discussione accesa durante l'ultimo Consiglio comunale
Tariffe scolastiche, la minoranza in Consiglio: "Costi troppo elevati".
Tariffe scolastiche
Più di due ore di Consiglio comunale, la scorsa settimana, per approvare il Bilancio di previsione 2022-2024. Una dettagliata presentazione dei progetti in campo da parte della maggioranza, ma anche le puntualizzazioni dell’opposizione, critica in particolare sulle tariffe confermate in ambito scolastico.
Il confronto sulla scuola
La discussione sui servizi scolastici si è accesa nell’ambito dell’approvazione della delibera sui servizi a domanda individuale, che per Castiglione sono quelli relativi alla mensa scolastica ed al pre e post scuola. Ha spiegato il sindaco Loris Lovera: «Per la mensa scolastica quest’anno abbiamo raggiunto una copertura delle spese del 77,5% andando così ad alleggerire i costi per le famiglie, mentre il servizio di pre e post scuola è a copertura totale delle famiglie».
Il confronto
Dall’opposizione subito una ferma presa di posizione, con la consigliera Marina Cha: «Noi non intendiamo approvare queste tariffe, che confermano quelle dello scorso anno. Nell’anno 2019-2020 la mensa della scuola dell’infanzia era 3,75 euro mentre quella primarie e secondaria era 4,26 euro. C’era differenza tra la mensa per un bambino di 3 anni con quella di bambini di 10-12 anni. Ora questa differenziazione non c’è più, pagato tutti 4,25 euro. Per quanto riguarda il servizio di pre scuola alla Pezzani la spesa era di 110 euro, ora invece siamo passati a 180 euro. Per il post scuola, invece, nell’anno 2019-20 il servizio costava 515 euro, ora 660 euro. Per il post scuola alla Pezzani il servizio costa 440 euro. Precedentemente il servizio di post scuola era svolto dall’associazione Spazio Libero, con un costo decisamente inferiore perché erano stati dati in comodato d’uso gratuito alcuni locali del vecchio comune e l’accordo era che loro dovevano pagare solo le spese vive. Non ci sentiamo di approvare queste tariffe».
La replica dell’assessore Maria Luisa Accardi: «Per quanto riguarda la differenza sul costo della mensa, c’è una differenza di 51 centesimi. Abbiamo uniformato le tariffe tra infanzia e primaria perché il pasto è il medesimo, c’è una differenza minima di grammatura. Ci siamo anche confrontati con la Commissione Mensa. I costi del pranzo poi sono anche legati alla cuoca, al trasporto e inoltre i costi anche della merenda per i bambini più piccoli, si è verificato che dal punto di vista nutrizionale non c’è grande differenze. Siamo andati poi a seguire quello che accadeva nei Comuni limitrofi. Sul pre scuola, avevamo introdotto modifiche subito. Erano tariffe basse, dovendo attivare il servizio con un certo numero di operatori, per cui il costo è stato portato a 180 euro, che per ogni singolo bambino vuol dire un euro al giorno circa. Sul post scuola dell’infanzia nel 2019 si parlava di un’ora e mezzo di servizio per 515 euro. L’anno successivo si è portato a 660 perché è aumentata anche la durata, di due ore».
Ha aggiunto poi il sindaco Loris Lovera: «La nostra priorità era quella di dare i servizi che ci chiedono i cittadini. Su determinate fasce scolastiche molti servizi non erano attivati e ora lo sono». Quindi, ancora la minoranza: «Laddove i servizi non erano attivati non era per una non volontà dell’Amministrazione, ma perché non c’era un numero sufficiente. E’ stato detto che quando ci sono due o più figli c’è una riduzione del 10% sulla mensa per la scuola dell’infanzia e la primaria. La secondaria no». Ha dunque replicato l’assessore: «Esiste per la mensa questa scontistica e non è stata prevista per la scuola secondaria perché ha molti pochi rientri e frequenze».