Piscina, opposizione sul piede di guerra: «Non servono decisioni troppo affrettate»
Fortemente critica l'opposizione di Centrodestra e del Patto Civico
Piscina, opposizione sul piede di guerra: «Non servono decisioni troppo affrettate»
Piscina
«L’amministrazione rifletta bene sull’affidamento ponte della piscina». L’appello quasi unanime è arrivato dalle forze opposizione durante la commissione sulla struttura natatoria di piazza Gramsci. Una riunione giudicata inconcludente dai commissari di centro destra e del Patto civico, secondo i quali l’amministrazione non ha studiato a dovere il caso e sta facendo scelte affrettate.
Discussione aperta
A partire dalla gestione ponte di 18 mesi proposta dalla Giunta, che prevede l’affidamento diretto della struttura, la rinuncia da parte del comune del canone annuale e lo stanziamento di 50 mila euro per rimettere a decoro l’impianto il tanto necessario a farlo ripartire. Il futuro gestore avrebbe quindi a carico solo le utenze, con il vincolo di reintegrare i vecchi dipendenti che vivono nell’incertezza dal marzo 2020, e di coinvolgere il tessuto sociale nelle attività della struttura.
In Commissione
«Intendiamo restituire il prima possibile la piscina alla cittadinanza, riaprendola già in primavera» ha argomentato la scelta l’assessora allo Sport Daisy Miatton. Una decisione giudicata rischiosa, invece, dal capogruppo del Patto civico Riccardo Carosso. «Sono anni che il nostro impianto è preso d’assalto da speculatori. Non deve più essere concesso a nessuno di fare lo sciacallo su un bene del comune. Se l’amministrazione intende abbuonare il canone e occuparsi dei lavori almeno chieda una fideiussione a garanzia. Inoltre 50 mila euro non sono sufficienti ad intervenire sui problemi storici della piscina. Rischiamo di buttare soldi pubblici per dei tacconi» interviene. Poi la proposta di «Investire qualcosa di più per rendere la struttura un’eccellenza nel settore della disabilità».
Non sono solo i termini del bando, però, a lasciare perplesse le minoranze. Durante la commissione è “comparsa” una lettera, protocollata 4 ottobre 2021, il giorno delle elezioni comunali, in cui Sport Management accorda la rescissione consensuale dal contratto proposta qualche mese prima dall’ex amministrazione Bongiovanni, e media per un indennizzo di 57 mila euro. Una corrispondenza che ha stimolato le domande dei capogruppo di Fratelli d’Italia Paola Antonetto e della Lega Roberto Pilone. «Perché la società si è defilata? Visto che si parla di una mediazione di 57 mila euro, a quanto ammonta nel complesso il debito che questa società deve al comune? Oltretutto come può un ente fallito ottemperare a questa cifra?» incalza il consigliere del Carroccio Pilone. Domande sulle quali la sindaca e i suoi assessori hanno arrancato. «E’ impensabile fare una commissione senza sapere nel dettaglio il contenuto dei documenti» denuncia ancora Pilone, chiedendo di riaggiornare la seduta.
Anche per Antonetto «Le commissioni si convocano quando si è più che edotti sulla materia, i documenti e le cifre. Non sapere il montante del debito dell’ultimo gestore denota la totale impreparazione della Giunta sul tema. Inoltre da una sindaca che in campagna elettorale ha detto di voler riaprire subito la piscina ci si aspettava un piano più preciso. Proporre una gestione ponte è una scelta deleteria. Quale società potrà mai decidere di prendere in carico la struttura solo per 18 mesi? Inoltre vale la pena ricordare che si tratta della stessa soluzione ipotizzata mesi fa dai 5 Stelle».