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Piano regolatore, il Pd lascia l’aula durante la discussione

Un segnale politico evidente alla lista Guazzora o solo «attacco di sete collettivo» improvviso?

Piano regolatore, il Pd lascia l’aula durante la discussione
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E’ proprio vero che a volte «fa più rumore un gesto che una frase pronunciata». Lo dimostra quello che è accaduto in occasione dell’ultima seduta del Consiglio comunale. Durante la discussione della mozione presentata dalla minoranza avente come oggetto «Nuovo Piano regolatore: modalità di partecipazione e di informazione scelte dell’assessore e dal sindaco», ha colpito molto l’uscita dall’aula collettiva di tutti i consiglieri del Partito Democratico. Un segnale politico ai colleghi di maggioranza della lista Guazzora oppure più semplicemente un attacco di sete generale improvviso (all’accesso della sala consiliare c’è la macchinetta per la distribuzione delle bottigliette dell’acqua)?

Piano regolatore, il Pd lascia l’aula durante la discussione

Sullo «sfondo» qualcuno vedrebbe qualche «scintilla» politica tra Pd, da una parte, e lista Guazzora dall’altra, a seguito di quanto accaduto prima di Pasqua, con la convocazione e il successivo annullamento dell’incontro pubblico sul Piano Regolatore. Dell’esistenza del quale sembra che alcuni esponenti, proprio di area dem, siano venuti a conoscenza solo da un whatsapp informale inviato alla chat dei consiglieri dal capogruppo 5 Stelle Bongiovanni, che aveva ricevuto, a sua volta, casualmente, copia della lettera di invito da un suo conoscente.
Considerando questo antefatto, dunque, di fronte alla mozione della minoranza che invitava l’Amministrazione a coinvolgere tutti i consiglieri e tutta la città nella discussione del Piano regolatore, il voto non poteva che essere favorevole da parte di tutti. Ma proprio alla luce di quanto accaduto prima di Pasqua, la dichiarazione espressa dal capogruppo dem Rudy Lazzarini (tutti i consiglieri sono poi rientrati per la votazione della mozione) potrebbe essere letta anche come un messaggio diretto alla civica che porta il nome della sindaca.

Le parole del Dem

Queste le parole di Lazzarini: «Il piano regolatore è un piano che deve essere votato in Consiglio comunale. Quindi deve essere il piano dei consiglieri e deve essere condiviso il lavoro fatto con tutti i consiglieri e anche con tutta la cittadinanza». Potrebbero sembrare all’apparenza solo delle frasi di circostanza, quasi scontate, ma è cosa nota che in politica tutte le parole che vengono usate hanno un loro «peso specifico» e anche ciò che pare quasi «banale» in realtà ha alla base un messaggio preciso.
Da parte dei diretti interessati, come è normale che sia, nessun commento ufficiale. Qualcuno si limita a dire, in tono ironico, «avevamo tutti sete perché prima ci eravamo trovati a mangiare una piazza con le acciughe».

Il voto

Sta di fatto, comunque, che la mozione presentata dalla minoranza è stata poi votata in maniera unanime dall’intero Consiglio, con l’impegno, di coinvolgere tutta la cittadinanza in quelli che saranno i prossimi step verso l’approdo in aula del Piano regolatore, ed il capogruppo della lista Guazzora Bruno Bonino che ha ribadito: «Ci si scusa per l’errore comunicativo e di tempistica di gestione dell’agenda politica che è stato fatto, e siamo fermamente intenzionati sia al dialogo con le opposizioni che a portare avanti un discorso di coinvolgimento della cittadinanza lungo tutto l’iter del percorso». Cosa succederà ora? Non resta che aspettare, in attesa di capire, dal punto di vista delle tempistiche, quando l’incontro pubblico sarà effettivamente ri-convocato.