Mensa scolastica, a Settimo parte l’iter per il nuovo bando che prevederà il centro cottura in città. La delibera è stata prima discussa in Commissione e poi approvata in Consiglio comunale giovedì 24 luglio 2025.
Mensa scolastica, il bando prevede il centro cottura in città
Mantenere sul territorio il centro cottura, con l’opzione di acquisto da parte del Comune. È questa una delle principali novità indicate nell’atto di indirizzo con cui l’Amministrazione avvia l’iter per procedere alla concessione del servizio di refezione scolastica.
La delibera, votata giovedì 24 luglio 2025 in Consiglio comunale, è stata presentata la scorsa settimana in Commissione dall’assessora alla Scuola, Chiara Gaiola.
Un tema, quello della mensa, che è stato a lungo dibattuto in questi mesi, soprattutto dopo il rinvenimento di larve in alcuni piatti di minestra serviti in diverse scuole del territorio. Un episodio finito sulle cronache dei giornali locali e nazionali che aveva riaperto il dibattito sulla qualità della refezione scolastica e sui criteri da inserire nel prossimo bando. «Questo è il primo passo che si fa per procedere alla gara che avrà come oggetto la mensa. Nella delibera vengono individuati tre pilastri che reggeranno il documento finale, tutti emersi in questi mesi di incontro – illustra Gaiola –. Quello più importante è il mantenimento del centro cottura in città, fondamentale per una questione ambientale, organizzativa e di intervento in caso di cambi o temperature non conformi. La concessione del servizio, strumento individuato per la gara, consente al Comune l’opzione di riscatto e ci immaginiamo di farlo entro dieci anni, per permettere a chi vince di rientrare dall’investimento. I dieci anni, infatti, ci consentono di rendere appetibile la concessione e sono un tempo congruo che ci vincola meno per il futuro. E poi, chi governerà deciderà».
Centro cottura che la ditta attuale (Eutourist) ha già in città. Un aspetto non irrilevante per il consigliere Enzo Maiolino che non ha nascosto alcuni timori sulla scarsa partecipazione alla gara. «Mi piacerebbe avere una proposta che favorisca la pluralità – è la sollecitazione del capogruppo di Fratelli d’Italia –. Mi riesce difficile pensare che un’azienda possa costruire ex novo un centro cottura e che sia pronta a dare continuità di servizio già a partire dal prossimo primo gennaio». Dubbi che Maiolino ha rimarcato anche in Consiglio comunale, soffermandosi in particolare sulle tempistiche e sulla scarsa appetibilità del bando. «Il bando dovrebbe essere pubblicato tra fine settembre e ottobre – afferma -. Pur condividendo il vincolo del centro cottura a Settimo, credo che le tempistiche scoraggino la partecipazione del privato e che il voto di questa delibera sia il preambolo di un innalzamento dei costi. Non sono un indovino, ma una mezza idea su chi possa partecipare e vincere ce l’ho».
Un passaggio, quello sulla partecipazione al bando, su cui si era soffermato in Commissione anche Stefano Maggio, direttore del Comune di Settimo. «Nessuno parte in condizione di vantaggio. Quasi certamente ci sarà una proroga tecnica del contratto attuale in modo da lasciare a chi vince il tempo di realizzare il centro cottura, che potrà insediarsi in qualsiasi edificio abbia una destinazione produttiva», aveva chiarito Maggio, sottolineando «la forte scelta politica» presente nella delibera. «Mantenere l’indirizzo della territorialità per il centro cottura non era scontato – afferma –. Inoltre, si vincola fin da oggi chi vince la gara a cedere l’immobile al Comune che, se vorrà, con determinati criteri, tra dieci anni avrà la facoltà di acquistarlo. È una scelta anticipatoria anche da un punto di vista patrimoniale».
Il rispetto dei criteri ambientali
Oltre alla presenza del centro cottura in città, il bando di gara prevede anche una particolare attenzione ai criteri ambientali minimi. «C’è la direzione politica di intensificare questo aspetto e di lavorare sul tema del monitoraggio – afferma Gaiola –. Dagli incontri di questi mesi, infatti, per migliorare il servizio, è emersa l’esigenza di affiancare alla valutazione qualitativa anche un’indagine quantitativa sui cibi scartati».
Queste, dunque, alcune delle condizioni principali che saranno presenti all’interno del bando di gara e che indicano la linea tracciata dalla maggioranza. Approvata la delibera, adesso si procede con la redazione dei capitolati più tecnici. Il secondo atto, invece, prevede la stesura del disciplinare di gara, con i requisiti di partecipazione e i relativi criteri di aggiudicazione.