Lo Ius Scholae divide il centrodestra locale
Maugeri (Lega): «La cittadinanza non è un biglietto del cinema». Chiarle (FI): «Il mondo sta cambiando»
Lo Ius Scholae divide il centrodestra di Settimo. Dopo la presa di posizione della sindaca Elena Piastra, Lega e Forza Italia si scontrano sul principio che consentirebbe a chiunque abbia completato almeno un ciclo di studi in Italia di diventare cittadino italiano.
Lo Ius Scholae divide il centrodestra
Per Manolo Maugeri, segretario della Lega, la cittadinanza italiana non è «un biglietto del cinema». Per Giorgio Chiarle, segretario di Forza Italia, «vale la pena pensare che l'Italia sta cambiando e quello della cittadinanza è un tema da mettere in scaletta». Insomma, anche il centrodestra locale, come sta accadendo a livello nazionale, si «spacca» sull'ipotesi Ius Scholae.
Gli esponenti locali di Lega e Forza Italia difendono le posizioni nazionali dei loro partiti e non lesinano frecciatine reciproche. Secondo Maugeri, dietro l'apertura degli azzurri e del ministro Antonio Tajani, ci sarebbe «una scelta di convenienza». «Credo che Forza Italia stia vivendo un momento in cui è alla ricerca del consenso e quindi ha attuato una tattica per prendere un bacino di elettori che non guarda a destra. Penso che la cittadinanza debba essere una scelta del cittadino straniero che, dopo un percorso, decide se essere o meno italiano - analizza il segretario leghista -. Dietro lo Ius Scholae, non c'è nessun presupposto di integrazione ma è solo una strategia della sinistra per far ottenere il diritto di voto a più persone. Dare la cittadinanza come se fosse un biglietto al cinema è un “torto” anche a quei cittadini stranieri che hanno investito nel nostro paese e portato a termine un percorso».
Diversa, invece, la posizione di Chiarle. «Noi non siamo favorevoli allo Ius Scholae proposto da Movimento 5 Stelle e dal Pd che prevede un ciclo scolastico breve, ma proponiamo i dieci anni - spiega -. Su questo discorso, ritengo che la coalizione non possa porre veti. Non si tratta di un avvicinamento ad altri partiti, ma è un tema che va messo in scaletta, con i tempi giusti e senza troppa fretta». Così il segretario locale di Forza Italia sposa la linea del suo partito su una proposta di legge che ha accorciato le distanze con le forze di centrosinistra. Prove di intesa sia a livello nazionale che (forse) settimese. «Faccio una battuta – ironizza Chiarle -. Ho già preparato la tessera per la nostra sindaca che ho visto, il giorno dopo la dichiarazione di Antonio Tajani, pronunciarsi sul tema. Vuol dire che Elena Piastra è molto più vicina a noi di quanto si possa pensare».
Si allinea alla posizione della Lega, infine, Fratelli d'Italia. «Lo Ius Scholae non aggiunge nessun diritto che non sia già garantito dal nostro Paese – interviene il capogruppo Enzo Maiolino -. Perché appesantire ulteriormente le nostre normative solo per fingersi paladini dell’integrazione?». Per Maiolino, la riforma sulla cittadinanza proposta dalla sinistra «finirebbe per “condonare” ingiustamente situazioni di clandestinità o mancato rispetto di alcuni requisiti fondamentali per una serena e dignitosa vita in Italia che l’attuale normativa, fondata sullo ius sanguinis, ritiene non idonei alla richiesta di cittadinanza italiana».
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