La denuncia di Piastra: "Per colpa dei tagli del Governo Settimo perde 150mila euro"
La sindaca commenta in modo duro la sforbiciata che colpirà in particolare gli Enti che hanno ricevuto più fondi del Pnrr
Coinvolge anche Settimo Torinese la polemica sul taglio di 250 milioni a Province e Comuni italiani.
Tagli a Province e Comuni
I tagli, che incidono maggiormente su quegli enti che hanno ottenuto più fondi del Pnrr, a fine giugno è arrivato sul tavolo della conferenza Stato-Città, incassando l'intesa da parte dell'Upi ma non dell'Anci. Che, per voce del responsabile Finanza locale Alessandro Canelli, che, come riporta l'Ansa, rivendica di esser riuscita ad "attenuare fortemente l'impostazione" iniziale, ma continua a chiedere di "ridurre il contributo nella prossima legge di bilancio e rivederne i criteri.
Il Pd è partito all'attacco, mentre fonti di governo rimarcano che "la spesa sociale è esclusa dai tagli". Sempre riprendendo Ansa "una delle novità sostanziali rispetto alla versione originaria del riparto, infatti, è che dalla base di calcolo dei contributi finanziati con il Pnrr verranno escluse le spese per gli asili nido, istanza richiesta dalle associazioni di Province e Comuni".
La denuncia di Piastra: "Settimo perde 150mila euro"
Anche la sindaca di Settimo Elena Piastra, che con la sua amministrazione in questi hanno è riuscita a portare "a casa" ingenti cifre legate al Pnrr, ha voluto far sentire la sua voce a riguardo. Queste le sue parole:
"E così il Governo con la legge di bilancio ha confermato il taglio delle risorse ai comuni e in particolare a quelli più virtuosi, quelli che sono infatti riusciti ad attivare più fondi partecipando ai bandi del PNRR, che vengono penalizzati invece che 'premiati' o ai quali come minimo vengono confermate le risorse preesistenti. Proprio così".
La sindaca prosegue:
"Settimo avrà tagli di oltre 150.000 euro all’anno per 5 anni, e come noi tanti altri comuni italiani per un ammontare che supera i 250 milioni di euro complessivi. Una scelta non solo penalizzante in senso generale, cioè di risorse a disposizione, ma paradossale per una ragione precisa: il PNRR copre infatti le spese di investimento e non la spesa corrente per garantire i servizi legati alle opere stesse".
Piastra si affida quindi a un esempio concreto:
"A settembre, grazie a circa 1 milione di euro attivato vincendo un bando del PNRR, apriranno nuovi posti presso l’asilo nido di via Volta, posti che ovviamente comporteranno anche maggiore spesa comunale (in tempi già difficili per la spesa pubblica...) per la gestione dei nidi stessi, ma il Governo ha deciso di ridurre le risorse che contribuiscono a garantire il servizio (e lo stesso vale per la riapertura della Pieve o per un nuovo parco, e così via)".
Quindi la domanda provocatoria:
"È così che questo Governo pensa ad aiutare le famiglie? È così che aiuta a sostenere la spesa sociale in un periodo complicato come questo per la povertà e la disuguaglianza sociali?"