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A tu per tu con il sindaco di Castiglione Loris Lovera. VIDEO

Continuano le interviste ai primi cittadini del territorio...sulla panchina

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A tu per tu con il sindaco di Castiglione Loris Lovera

Sindaco

Continuano i nostri incontri settimanali con i sindaci della collina torinese. Immersi nel verde del parco del seicentesco Chiostro di Castiglione Torinese abbiamo incontrato il sindaco Loris Lovera.

L'intervista

Sindaco, si presenti a chi non la conosce.
«Il mio mandato è iniziato il 28 maggio 2019 e quando ho pensato di candidarmi non pensavo di dover affrontare tutte queste problematiche, ma sono contento comunque di essermi messo a disposizione della cittadinanza. Abbiamo vissuto due alluvioni, otto frane, una pandemia… Diciamo che i prossimi quattro anni un po’ mi spaventano, ma se questa è stata la salita mi aspetto poi la discesa».
In questi due anni di mandato, la sua vita com’è cambiata?
«E’ una domanda che bisognerebbe, forse, porre a mia moglie, perché a maggio del 2019 non solo avevo deciso di sostenere la candidatura alle amministrative, ma anche di sposarmi. Ho una moglie veramente intelligente che ha capito la mia dedizione e la mia volontà e con grande sacrificio stiamo andando avanti. Tra l’altro anche abbastanza bene perché a marzo diventerò papà».
«Cresciamo Insieme» è il nome della sua lista civica. In questi due anni Castiglione è cresciuta? Com’è cambiata?
«Sì. Volevamo far cambiare marcia a Castiglione, far tutto il possibile e nulla di meno, quello che era il nostro motto elettorale. Le basi le abbiamo gettate. I lavori cominciano a vedersi, come i risultati. Sicuramente molte delle nostre iniziative sono state rallentate dall’epidemia, ma non cerchiamo scuse, sappiamo bene dove vogliamo andare. Avremo solamente qualche mese di slittamento».
Una nuova emergenza Covid. Qual è la situazione?
«Castiglione è allineata a quello che è l’andamento nazionale e regionale. A oggi i nostri cittadini risultati contagiati ai tamponi molecolari sono 104 (dati riferiti a martedì 11 novembre 2020, giorno dell’intervista). Abbiamo varcato quella che è la soglia psicologica dei 100».
La sua Amministrazione ha mostrato avere sensibilità per gli sportivi e per i giovani, con diverse iniziative. Quali altri progetti avete in programma per i giovani?
«Sia Graziella Busca, dal punto di vista culturale, che Mario Fadda, da quello sportivo, stanno lavorando alacremente con le associazioni sportive e culturali. Sin dal primo anno, abbiamo portato avanti iniziative come Sport&Music che hanno visto la partecipazione di oltre 30 associazioni sportive di tutto il territorio, anche di quello limitrofo. Secondo me la politica del proprio campanile dev’essere abbandonata. Io vivo ad Alba nelle Langhe, l’espressione che una politica di territorio è una politica vincente. Dovremo cercare di creare delle iniziative affinché i cittadini possano vivere il loro territorio per legarsi com’erano legati i miei nonni alla loro terra».
Come pensa di rapportare il modello vincente delle Langhe al suo territorio?
«Da soli non si può fare nulla e portando gli esempi di quello che è l’ente turismo legato alle Langhe-Roero-Monferrato, le amministrazioni collinari dovranno pensare alla costituzione di un consorzio turistico della collina torinese. Indipendentemente che questo avvenga con sede principale a Castiglione, a Gassino, Rivalba o Sciolze. Abbiamo anche in progetto di mettere a Castiglione una grande panchina panoramica in collina».
A 33 anni lei è diventato sindaco e la sua giovane età l’ha agevolata nell’affrontare determinate situazioni?
«Credo che la giovane età sia una croce e una delizia, nel senso che la delizia è quella di avere molta energia e molta voglia di fare, con una visione distaccata di quelli che sono i paradigmi della vecchia politica. Dall’altra, spesse volte, ci si può immaginare che una persona giovane possa avere poca esperienza».
Lo scorso agosto, con sua moglie, e in sella alla sua moto, è andato a trovare i “cugini” di Castiglione Fiorentino. La moto per lei è una passione?
«E’ una passione che ho dall’età di 14 anni. Una passione, quella della Vespa, che condivido con mia moglie».
C’è stata qualche scelta, qualche decisione presa che, con il senno di poi, non prenderebbe o rifarebbe?
«Ritengo che se una scelta viene presa razionalmente in un determinata momento è una scelta di cui non ci si potrà mai pentire, quindi devo dire di no».
Il momento più bello?
«Sicuramente l’elezione a sindaco perché tutti ce lo auguravamo. ma è stata veramente sofferta. Poi vedere che tutto il gruppo mi sosteneva mi ha reso anche molto orgoglioso».
E quello più difficile?
«Forse il periodo di marzo 2020 perché è stato un periodo di lockdown anche per me in quanto per più di 30 giorni non ho visto mia moglie, isolandomi completamente».
Il suo rapporto con Don Martino. Un rapporto alla Peppone e Don Camillo?
«E’ un rapporto splendido perché credo che nei dintorni siamo il parroco e il sindaco più giovani, e questa gioventù è emersa anche durante il periodo del precedente lockdown».

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