Gassino Torinese

Via Sobrero, da tempo i residenti chiedono interventi

I problemi principali sono quelli che riguardano la viabilità.

Via Sobrero, da tempo i residenti chiedono interventi
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Via Sobrero, da tempo i residenti chiedono interventi.

Via Sobrero

Parte da via Sobrero, ed in particolare dalla difficoltosa intersezione con la Sp 590, la rubrica «Voci dai quartieri».
Lo sbocco della stradina su via Chivasso, infatti, preoccupa non poco i residenti che lo reputano pericoloso e di difficile immissione.

La situazione

A farsi portavoce delle loro lamentele Giovanni Scalzo, abitante della zona e un tempo sostenitore dei DialoGassino, che oggi invece critica per la mancanza di contatto e confronto coi cittadini. «Dovrebbero essere le Amministrazioni, anziché i giornali, a venire ad ascoltare i problemi dei quartieri – la sua premessa –. Invece in questa zona nessuno della Giunta si è mai fatto vedere». Fu proprio il signor Scalzo, perciò, a coprire qualche anno fa il gap tra i residenti di via Sobrero e il Palazzo Civico, promuovendo una raccolta firme per chiedere la messa in sicurezza dell’intersezione. «Questa strada si innesta alla Sp 590 leggermente in diagonale – ci mostra in loco – e per questa sua posizione la visibilità è ridotta. Il problema si accentua se a bordo strada ci sono auto parcheggiate, che ostruiscono ulteriormente la visuale» riassume Scalzo. «Anni fa portai avanti una raccolta firme, cui aderirono tutti i residenti della via, per chiedere all’Amministrazione un intervento di messa in sicurezza. A quell’azione seguì un sopralluogo della Polizia Locale e la sistemazione di uno specchio che però non ha risolto il problema: falsa le distanze e chi esce da via Sobrero rischia ancora l’incidente».

La proposta

Un’idea, propone in conclusione il cittadino, sarebbe sistemare dei dissuasori di sosta nelle immediate vicinanze dell’incrocio, così da impedire alle auto di parcheggiare a ridosso dell’intersezione e garantire una migliore visibilità. «Dovrebbero metterli proprio qui, tra il civico 36 C e 36 D di via Chivasso» ci mostra durante un sopralluogo. «Lo avevo già proposto all’epoca, ma mi risposero che non era possibile sistemare dei dissuasori di sosta davanti a passi carrai. Per lo stesso motivo, però, anche le auto non dovrebbero parcheggiarci davanti. Perché invece questo è consentito?». Altri propongono invece la sistemazione di un semaforo come in via Monte Cervino. «Ci impieghiamo circa 15 minuti ad uscire da questa via la mattina – spiega una residente –. L’incrocio effettivamente è pericoloso, da su una strada a scorrimento intenso e dove nonostante i dissuasori di velocità la gente sfreccia. Perché non pensare ad un semaforo?». Tante proposte cui toccherà ora all’Amministrazione dare risposta.

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