Il futuro dell'Autoporto

Un Piano a tre per ripensare il Pescarito

L'area industriale in Comune tra Settimo, San Mauro e Torino

Un Piano a tre per ripensare il Pescarito
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Un Piano a tre per ripensare il Pescarito

Pescarito

Il 2021 sarà l’anno del nuovo Piano Strategico della Città Metropolitana di Torino (PSM), forse l’ultima speranza per dare un futuro all’Autoporto Pescarito.
Il PSM è «Un’importante atto di indirizzo e di programmazione politica che delineerà le linee guida per lo sviluppo sociale, economico e ambientale del territorio metropolitano», individuando le priorità di intervento, le risorse necessarie al loro perseguimento, i tempi e il metodo di attuazione, sempre nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale.
Un’elaborazione iniziata a ottobre, con una prima fase di mappatura degli interessi e delle problematiche, e una seconda, tra gennaio e febbraio, di restituzione e presentazione pubblica.
E proprio per delineare le problematiche dei singoli territori, mercoledì 11 novembre, la Città Metropolitana ha organizzato 11 incontri online suddivisi in Zone omogenee di interesse. Due sessioni da 50 minuti, nelle quali prima si è cercato di evidenziare la presenza di problematiche comuni a tutto il territorio metropolitano e successivamente cercato di individuare quali affrontare in via prioritaria.

Le zone

Nelle due zone interessate dal nostro territorio, la Zona 4 (a cui fanno riferimento i Comuni di Settimo Torinese, San Mauro Torinese, Mappano, Volpiano) e la Zona 10 (Castiglione Torinese, Gassino Torinese e l’area Canavesana) è emersa la necessità di limitare le differenze tra l’area nord e quella sud di Torino, la necessità di riscoprire l’area collinare, la necessità di fondare nuovi centri di medicina territoriale e il potenziamento delle infrastrutture legate alla mobilità: dal raddoppio della Canavesana all’accelerazione della linea 2 della metropolitana ma anche la bonifica di aree ex industriali, come l’Autoporto Pescarito.
E proprio del futuro dell’area industriale in comune tra San Mauro, Settimo e Torino, ha parlato la sindaca di Settimo, Elena Piastra: «Il Pescarito è sicuramente un’area industriale totalmente da ripensare perché totalmente superata nella sua impostazione - sottolinea -. Forse l’unica speranza per Pescarito è pensare al modello Sito di Orbassano, cioè immaginare un’area intermedia pensata come polo logistico. Una riprogettazione estremamente complesso perché, anche in quella situazione, totalmente legata ai privati».
Ma in realtà chi dovrebbe avere più a cuore il futuro dell’area produttiva in decadenza, dovrebbe essere la Città di San Mauro Torinese con oltre il 60% di area comunale. Quale futuro per la zona? «Ho fatto proprio ieri un incontro con l’Università di Torino per incentivare dei lavori di tesi proprio sul Pescarito che dovrebbero partire proprio quest’anno - spiega l’assessora Licia Nigrogno -. Questo è un tema che abbiamo già condiviso con il comune di Settimo e con loro è emersa l’esigenza di riprogettarlo a tre mani. Proprio nell’ultima riunione del nuovo Piano Regolatore di Torino, ho chiesto espressamente, facendolo verbalizzare, un tavolo specifico di progettazione dell’area, come piano regolatore estrapolato da tutti e tre. Questo per uniformare le norme dei tre ambiti e creare delle strategie comuni».

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