Il progetto

Un miliardo di euro per costruire la Metro 2

Una cifra ingente che darà al Comune di Torino la possibilità di progettare la prosecuzione dei lavori.

Un miliardo di euro per costruire la Metro 2
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Un miliardo di euro per costruire la Metro 2.

Metro 2

Il 23 febbraio, con la conferma del Ministero dei Trasporti, è stata forse una giornata storica per Torino e la sua periferia nord. I soldi per realizzare la linea 2 della metropolitana sono arrivati: un finanziamento da oltre 1 miliardo di euro che va a sommarsi a quello già impegnato dal precedente governo.

Lo stanziamento

Una cifra ingente che darà al Comune di Torino la possibilità di progettare la prosecuzione dei lavori, oltre che a San Mauro e Pescarito, anche fino a Santa Rita e Strada del Portone. «Sarà la più grande infrastruttura pubblica che verrà realizzata a Torino, considerando gli ultimi decenni - ha evidenziato il sindaco Stefano Lo Russo- ». Ora l’obiettivo del Comune sarà appaltare i lavori entro la fine del 2022 in modo da consentire a talpe e ruspe di partire già nel 2023. Il passo avanti decisivo è stato compiuto la scorsa settimana: il miliardo e 21 milioni in arrivo da Roma (sommati agli 828 milioni precedentemente incassati, «regalo» del governo Conte, permetteranno il finanziamento completo (e con risorse statali) del primo tratto della nuova linea, tra la stazione Rebaudengo e il Politecnico.

L'annuncio

L'annuncio è stato dato dal sindaco che ha ricevuto la lettera del ministro delle Infrastrutture Giovannini. Per la linea 2 della metro di Torino, considerata una delle opere prioritarie a livello nazionale, il Governo Draghi attingerà dal fondo di 3,7 miliardi destinato dall’ultima legge di bilancio alle infrastrutture di trasporto pubblico nelle grandi città.
Ma a questa bella notizia, se ne aggiunge anche una meno piacevole. Il nuovo finanziamento, infatti, congela fino a data da destinarsi i milioni di euro promessi per il recupero della trincea ferroviaria Torino-Ceres e il prolungamento della linea 12 fino all’ex stadio Delle Alpi. L'opera infatti, passerà in coda nelle graduatorie, in attesa di un nuovo finanziamento.
Un sindaco Lo Russo esultante ha comunque ribadito l'importanza dell'avanzamento del progetto metropolitana 2. «Questa lettera l'ho ricevuta dal ministro Giovannini – ha spiegato, sventolando il foglio ufficiale - e ci comunica una notizia storica per Torino. Dal Governo è stato concesso alla nostra città un contributo di 1 miliardo e 21 milioni che completerà gli 828 che già sono stati stanziati per la linea 2 della metropolitana. Sarà più grande opera pubblica che questo territorio ricordi, negli ultimi decenni».
Occhi puntati anche sulla periferia nord. «La tratta – ha aggiunto Lo Russo - si svilupperà nella zona nord della città, ossia quella che più di tutte ha bisogno di opere pubbliche e di infrastrutture. La metropolitana dunque cambierà il volto di Torino e della sua periferia».
Ma il progetto non si ferma: i soldi da Roma consentiranno di realizzare un progetto persino ampliato, rispetto all'origine. La dotazione in arrivo dal governo, infatti, permette di programmare la prosecuzione dei lavori verso Santa Rita e Strada del Portone, ma anche di rispondere alle richieste della zona nord-est della città che puntano a progettare la bretella verso San Mauro e Pescarito.
L'ingente somma velocizzerà i lavori, permettendo di non procedere per piccoli lotti, ma di avviare contemporaneamente tutti i cantieri, da quello per il nuovo deposito a quello lungo l’ex trincerone ferroviario di via Gottardo. Sarà un tragitto di 9,3 chilometri che si snoderà lungo 13 stazioni, dal Parco Sempione al Politecnico, passando per l’ospedale Giovanni Bosco, il campus universitario, l'area storica della città e la stazione di Porta Nuova.
Il primo cittadino, presentando il progetto, si è soffermato infine sul tema della lotta alla corruzione e criminalità. Velocizzandosi i tempi dei lavori, il Comune punta a stipulare un accordo con la prefettura, sul “modello Genova”, come avvenuto per la ricostruzione del ponte Morandi: «Stipuleremo con la Prefettura un protocollo per proteggere l'appalto da infiltrazioni criminali, come il modello, virtuoso, già adottato a Genova per la costruzione del Ponte Morandi. «Sarà la più grande infrastruttura pubblica che Torino ricordi, negli ultimi decenni – ha concluso il sindaco –. E vogliamo che sia un’opera modello».

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