Troppi pericoli e alta velocità, per la Gassino Cinzano si pensa anche a un nuovo «velox»
Attraverso un recente decreto la Prefettura l’ha classificata come arteria «molto pericolosa»
Troppi pericoli e alta velocità, per la Gassino Cinzano si pensa anche a un nuovo «velox».
Gassino-Cinzano
La Sp97 Gassino-Cinzano entra nella lista degli assi viari più attenzionati dalle istituzioni. Attraverso un recente decreto la Prefettura l’ha classificata come arteria «molto pericolosa», una valutazione che nasce dall’esame di diversi parametri tra cui il numero e l'entità degli incidenti che vi si sono verificati, molti dei quali con lesioni gravi o addirittura mortali, il transito di mezzi pesanti (nonostante i limiti di peso e lunghezza imposti dalla segnaletica), l’assenza di banchine o spazi di sosta a lato della carreggiata e quella di marciapiedi e attraversamenti. Aspetti cui si aggiunge l’alta velocità toccata da veicoli e moto sul tratto, e la stessa conformazione della strada ricca di dossi e avvallamenti.
La messa in sicurezza
Il provvedimento prefettizio, ora recepito da Città Metropolitana, consentirà di procedere con una serie di opere di messa in sicurezza, a cominciare dalla possibilità di installare un autovelox fisso per dichiarare guerra agli automobilisti dal «piede pesante». Questa, per lo meno, è la richiesta per la quale si batterà il sindaco Paolo Cugini. «Questo decreto è un punto di partenza. Sono stati almeno 5 gli incidenti mortali verificatisi tra Gassino e Bussolino nell’ultima decade. Circa uno ogni due anni. Cui vanno aggiunte le vittime indirette, come il signor Montrucchio, che non vengono conteggiate ai fini statistici ma che personalmente io collego alla pericolosità di questa strada. In questa zona vive una comunità la cui qualità della vita è condizionata dalla sicurezza della Sp97. E’ il momento di intervenire».
La situazione
Lungo la Sp97 sono già presenti dei dissuasori di velocità e, nel 2022, le multe per eccesso di velocità sono state 110, spiega il Comandante della Polizia Locale Valeriano Carrera. «L’utilizzo saltuario e imprevisto delle apparecchiature autovelox fa sì che gli automobilisti si trattengano dal premere sull’acceleratore. Il dato è positivo vista la riduzione degli incidenti soprattutto sulla Sp590. I problemi riguardano invece la Sp97». I VeloOk, tuttavia, non hanno permesso di aumentare il senso di sicurezza nei cittadini. «Chi passa una tantum rallenta la marcia davanti ai dissuasori. Chi invece percorre con frequenza queste strade sa che sono attivi solo quando c’è la pattuglia e quindi continua a sfrecciare indisturbato. Questa strada rimane una pista» spiegano Gianluigi Eusebio e Roberto. La stessa percezione che hanno residenti e commercianti posizionati lungo la Sp590. «Purtroppo – conclude Fiorenzo Molena – è come se i dissuasori non ci fossero, anche perchè i controlli sono rari».
Oltre a ponderare interventi di moderazione della velocità, Cugini chiede a Città Metropolitana, ente di competenza per questo tratto, anche «Attraversamenti sicuri e camminatoie protette per i pedoni, ivi inclusi quelli del progetto di valorizzazione dei sentieri pensato con il Parco della Collina e del Po».