Il protocollo

Test sierologici Covid, al via la campagna volontaria per gli agenti della Polizia penitenziaria

Sarà assolutamente su base volontaria.

Test sierologici Covid, al via la campagna volontaria per gli agenti della Polizia penitenziaria
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Test sierologici Covid, al via la campagna volontaria per gli agenti della Polizia penitenziaria.

Test sierologici Covid

È stato firmato  nella mattinata di ieri, venerdì 19 giugno 2020,  il protocollo d’intesa tra Regione, Asl e Polizia Penitenziaria che farà partire dal prossimo lunedì  mattina la campagna di test sierologici Covid, su base volontaria, tra tutti gli agenti della Polizia Penitenziaria in forze alla casa circondariale di Torino. Gli agenti, in totale 800 impiegati nel carcere di Torino e 80 dislocati in altre strutture, potranno decidere liberamente di sottoporsi al test. Le adesioni, al momento, sono di circa 420 persone. L’Asl svolgerà i prelievi direttamente negli uffici della casa circondariale con un ritmo di 60 esami al giorno. Per chi dovesse risultare positivo al test degli anticorpi è previsto un tampone da svolgersi nella 24 ore successive. È finita, intanto, la campagna di test anticorpali della Polizia Locale di Torino. All’esame si sono sottoposti 937 agenti, tra loro sono risultati positivi al test (e quindi agli anticorpi) 23 agenti (il 2,4% del totale) e nessuno di loro è risultato positivo al virus dopo essere stato sottoposto al tampone.

La strategia

Spiega l'assessore regionale  alla Sicurezza Fabrizio Ricca

“La strategia che stiamo seguendo è quella giusta: testare la presenza di anticorpi, e nel caso sottoporre a tampone i casi dubbi, di categorie strategiche come le forze dell’ordine e gli agenti che vivono a contatto con i cittadini. I risultati ottenuti sottoponendo al test la Polizia Locale di Torino sono utili sia per la ricerca in campo epidemiologico che per garantire la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini. Adesso, grazie alla firma di oggi con la Polizia Penitenziaria, andiamo a verificare la sicurezza di altri lavoratori particolarmente esposti a rischio di infezione, perché impiegati in un ambiente chiuso”.

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