La decisione

Test sierologici, c'è il via libera per le forze dell'ordine

Saranno i corpi armati dello Stato e i comandanti delle forze di pubblica sicurezza a predisporre la possibilità di effettuare i test sierologici.

Test sierologici, c'è il via libera per le forze dell'ordine
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Test sierologici per gli operatori delle forze dell'ordine impegnati sul territorio della Regione Piemonte. C'è il via libera ufficiale.

Test sierologici sulle forze dell'ordine

E' arrivato il via libera della Regione Piemonte che consente la possibilità di effettuare test sierologici per tracciare la circolazione del Coronavirus - Covid-19 tra gli agenti appartenenti a Forze dell’Ordine, Forze Armate, Polizia Locale, Vigili del Fuoco e lavoratori dei Tribunali ordinari, amministrativi e contabili. L'annuncio è arrivato nella serata di oggi, mercoledì 20 maggio, durante una conferenza stampa che ha visto presenti gli assessori regionali del Piemonte Luigi Genesio Icardi (Sanità) e Fabrizio Ricca (Sicurezza), insieme al Prefetto di Torino Claudio Palomba e ai comandanti dei Corpi militari con i quali è stato siglato l’accordo che definisce le modalità dell’operazione.

Ventimila persone coinvolte

L’iniziativa coinvolgerà complessivamente circa 20 mila persone su base volontaria. Il test è mirato alla ricerca degli anticorpi IgG, indicativi del possibile contatto con il virus. Chi risulterà positivo, verrà sottoposto al test molecolare (tampone) per la formulazione della diagnosi di positività o negatività al Covid-19.

«Come nel caso del personale sanitario – osserva l’assessore regionale Luigi Genesio Icardi -, lo screening di massa sulle Forze dell’Ordine, tra i lavoratori più esposti al contagio, permette di raccogliere informazioni molto importanti sul piano epidemiologico, offrendo un significativo contributo allo studio della patogenesi del Covid-19 e allo sviluppo di strategie mirate di prevenzione. L’azione combinata tra test sierologico e tampone, fa la differenza nei piani strategici della “fase 2” per la tempestiva individuazione dei nuovi contagi sul territorio».

I referti verranno trasferiti in tempo reale sulla piattaforma Covid della Regione Piemonte, mentre l’elaborazione epidemiologica dei dati sarà affidata al gruppo di esperti dell’Unità di crisi della Regione Piemonte.

Obiettivo: "Tracciare la diffusione del virus"

L'obiettivo dell'operazione è quello di tracciare, il più possibile, la diffusione del virus tra le persone che, in tutto il periodo dell'emergenza, hanno continuato a lavorare sul territorio a stretto contatto con i cittadini, garantendo il servizio di pubblica sicurezza in città e paesi.

Sul piano operativo, saranno i singoli Corpi militari di appartenenza e le singole strutture lavorative a predisporre la possibilità di effettuare gli esami, il tutto con il supporto logistico della Regione e dell’Esercito, che metterà a disposizione personale infermieristico per l’esecuzione dei test.

«Per noi questo piano è di importanza essenziale perché garantisce un’indagine epidemiologica fondamentale in comparti strategici per la popolazione. Forze dell’Ordine e lavoratori del settore Giustizia sono sempre a contatto con il pubblico e hanno bisogno che l’allerta sulle loro condizioni fisiche sia sempre alta - spiega l’assessore regionale alla Sicurezza Fabrizio Ricca -. Con questi test sierologici su base volontaria potremo raggiungere tutti gli agenti che operano in Piemonte e che non hanno smesso di prestare il loro servizio a difese della popolazione anche nei momenti più critici e rischiosi dell’epidemia».

«Ringrazio la Regione per questa opportunità che viene offerta a tutti coloro che operano nel comparto sicurezza e giustizia – conclude il prefetto di Torino, Claudio Palomba – che hanno saputo porre in essere con equilibrio  i necessari controlli per il contenimento della pandemia a favore di tutta la cittadinanza e supportare con grandissimo spirito di sacrificio le azioni delle Istituzioni pubbliche chiamate a gestire direttamente i molteplici bisogni della popolazione nel contesto emergenziale determinato dal Coronavirus».

 

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