Tangenziale est, si riaccende il confronto
Al centro dell'attenzione il territorio collinare. I sindaci sottolineano l'esigenza dell'opera, ma è forte anche il fronte dei no tangest
Tangenziale est, si riaccende il confronto.
Tangenziale est
Centomila euro da parte di Città Metropolitana per aggiornare lo studio di fattibilità della Tangenziale Est. A circa 10 anni di distanza il progetto della Gronda torna in cima alle priorità delle istituzioni, anche grazie alla pressione costante e prolungata esercitata dai sindaci di ben 34 comuni dal chivassese e al chierese, passando per la collina.
Le notizie
A riferire la notizia nel corso dell'annuale conferenza stampa di fine anno il sindaco di Città Metropolitana Stefano Lo Russo, insieme al suo vice Jacopo Suppo. Un «traguardo», se così lo vogliamo chiamare, raggiunto dopo l’ennesimo confronto sui problemi di viabilità in collina. Il 19 dicembre scorso proprio Suppo aveva incontrato in una riunione numerosi primi cittadini per fare un punto della situazione. Tra loro anche i sindaci di Gassino, Castiglione, San Raffaele, Sciolze, Rivalba, Cinzano e San Mauro, che da anni si battono su questo tema e per avvalorare la tesi, in quella sede, hanno portato motivazioni concrete: l'elenco di incidenti che i tir hanno provocato nel corso di quest'anno sulle strade della collina, allungatosi durante la nevicata del 15 dicembre.
Da Suppo è arrivato l’impegno di «Chiedere alla Prefettura di limitare il transito di mezzi pesanti» sulle strade del territorio. Mentre Città Metropolitana ha annunciato l’intenzione di mettere sul piatto 100 mila euro per aggiornare lo studio di fattibilità del Politecnico. L’ipotesi potrebbe essere quella di potenziare la Sp 122 rendendola una strada a scorrimento veloce con due corsie per senso di marcia, e realizzando un tratto in galleria.
La posizione "contro"
Una proposta che ha immediatamente ridestato il fronte No-Tangest. «Nuovamente viene proposta la Tangenziale est-Tangenzialina-Gronda. Già l'indefinitezza della classificazione denota un parlare che non si basa su serie analisi di fattibilità e intende replicare -al costo di altre centinaia di migliaia di euro- il precedente» sostiene il Coordinamento in un comunicato stampa. «Già in passato il progetto ha trovato la ferma opposizione di cittadini che hanno contestato l'inutilità dell'opera ed il grave danno ambientale che questa comporta, in un’area dal valore naturalistico riconosciuto dall'Unesco. Dove sono finiti, dunque, tutti quegli amministratori che discettano di green e di sviluppo sostenibile?».
I divieti di transito agli autoarticolati, sostiene ancora il Coordinamento, già ci sono. «Occorre farli rispettare e lasciare in pace i boschi, da valorizzare, anziché occupare con infrastrutture il sempre più scarso terreno agricolo e peggiorare la qualità dell'aria».