Al centro del dibattito

Tangenziale Est, si riaccende (ancora) il confronto

Oltre che in Regione riparte anche il confronto sul territorio

Tangenziale Est, si riaccende (ancora) il confronto
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Tangenziale Est, si riaccende (ancora) il confronto

Tangenziale est

Se fosse una partita dell’europeo di calcio, il dibattito politico sulla Tangenziale Est vestirebbe sicuramente i colori del verde Lega e del giallo 5 Stelle.
Il 15 giugno scorso, per rimanere in ambito calcistico, il gruppo Lega Salvini Piemonte ha battuto il calcio d’inizio di un nuovo match sull’infrastruttura, presentando all’assemblea di Palazzo Lascaris un ordine del giorno che impegna la Giunta, di concerto con governo ed enti locali coinvolti, a ricostituire una società che si occupi della realizzazione dell’infrastruttura.

Dalla Lega

«Il Piemonte paga un deficit infrastrutturale, specie nel nodo autostradale di Torino», spiegano la decisione il capogruppo della Lega Alberto Preioni e il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia. «Per colmarlo la Regione può cogliere l’opportunità del piano Italia Veloce, le risorse del Pnrr e del nuovo ciclo di programmazione europea 2021-2027, che potrebbero finanziare la Tang Est. Si era già realizzato uno studio di fattibilità tecnico-economico. Per avviare al più presto l’iter per la realizzazione dell’opera, chiediamo pertanto di ricostituire un soggetto attuatore che si interfacci con gli enti locali e possa fare tesoro del vecchio disegno per velocizzare al massimo i tempi di progettazione».
Nella formazione leghista scesa in campo a sostegno dell’opera anche il capogruppo della Lega locale Attilio Contran. «Fino a qualche mese fa in molti sostenevano che fosse stata proprio la Regione e bocciare il progetto. Niente di più falso. Questa Giunta regionale ha sempre avuto l’intenzione di completarlo, e il fatto che ora se ne parli nuovamente ne è la prova. Inoltre, a prescindere dal colore politico delle amministrazioni locali, ricordo che tutti in collina siamo d’accordo sul fatto che sia indispensabile a fluidificare il traffico e ridurre i mezzi pesanti sulle nostre strade. Non abbiamo più la viabilità degli anni ’50 del secolo scorso, quindi una revisione e un potenziamento delle infrastrutture dei trasporti è necessaria».

Dal Movimento 5 Stelle

La mozione della Lega, poi approvata, ha colto alla sprovvista gli avversari pentastellati, che credevano di avere ormai intascato la vittoria quando il progetto era stato depennato dall’elenco del Pnrr.
Ai difensori M5s va ora il compito di proteggere l’area di tiro dagli attaccanti leghisti, anche se «Al momento siamo più preoccupati dalle sorti del Movimento nazionale, che dalla Tangenziale», confida Alessandro Lorenzon.
Per il capogruppo pentastellato locale questa è più come un’amichevole che una finale. «Siccome il progetto non è stato incluso nel Pnrr mi preoccupo poco di questo ennesimo dibattito che, credo, non avrà seguito. Anche perché, ribadisco la nostra posizione, diversi studi hanno dimostrato più volte che i costi per l’opera superano eccessivamente i suoi benefici, e che quindi è un’infrastruttura superflua».

Da fuori campo

Il dibattito, insomma, infiamma più fuori che dentro al campo, cn iol presidente di Legambiente Piemonte e Valle D’Aosta Giorgio Prino che fa sapere: «Sono molte le ragioni che ci portano a un fermo “No” al progetto. L’impatto ambientale del percorso individuato, in un contesto collinare di elevato valore paesaggistico e naturalistico, l’equilibrio idro-geologico, la dubbia utilità dell’opera. Numerosi studi concordano sul fatto che non esistano flussi di traffico sufficienti a giustificare l’infrastruttura, e che non sarebbe in grado di autosostenersi con i pedaggi. Infine è paradossale continuare a investire in opere ad altissimo impatto ambientale nel nome della “rinascita green”. Non si giochi la carta della contrapposizione tra progresso e ambiente: la tutela del territorio deve essere pilastro di un progresso sostenibile».
E anche il comitato Cctt della collina, pur senza schierarsi né tra i No Tang né tra i Sì Tang, ha ripreso a confrontarsi di questo tema. «A noi preme che, se al dibattito regionale ci sarà un seguito, i sindaci di questa zona sostengano in modo compatto la necessità di un progetto di Tangenziale rispettoso della collina. Un progetto ben diverso, insomma, da quello pieno di svincoli e tutto all’aperto del lontano 2009», fa sapere il presidente Giuseppe Tremoloso.
Chissà al novantesimo chi alzerà questa volta la coppa.

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