Indagine Asl To4

Settimo Torinese, pazienti sedati per far dormire gli infermieri

Nel reparto di lungodegenza anziani abbandonati per ore e ore senza essere né lavati e cambiati

Settimo Torinese, pazienti sedati per far dormire gli infermieri

Nuovi risvolti nell’inchiesta della Procura di Ivrea sull’Asl To4, che coinvolge anche l’ospedale di Settimo Torinese.

Settimo Torinese, pazienti sedati per far dormire gli infermieri

Le accuse, a vario titolo, riguardano maltrattamenti, truffa ai danni dello Stato e falso in atto pubblico.

Dalle indagini emergono episodi di pazienti sedati senza necessità clinica, lasciati soli per ore nei reparti di lungodegenza per consentire al personale infermieristico di riposare durante la notte. Pazienti che, sempre secondo l’accusa, sarebbero stati privati dei consueti «cambi igienici, rimanendo sporchi e fradici per ore, nonostante suonassero il campanello» e, ancora, «senza la somministrazione dei farmaci prescritti per le loro cure e diverse flebo rinvenute, il mattino seguente, al cambio turno, sui comodini». Del tutto inutilizzate.

Tra gli indagati figura un’infermiera, Mia Damian Toader, che avrebbe continuato a lavorare nonostante una sospensione, con la complicità – secondo l’accusa – dei vertici della cooperativa Cm Service di Cascinette d’Ivrea, incaricata della gestione dei servizi infermieristici.

La questione gare d’appalto

L’ospedale di Settimo deve fare i conti anche con le gare d’appalto. In particolar modo quella per la gestione dei servizi infermieristici vinta dalla «Cm Service» di Cascinette di Ivrea grazie a otto affidamenti urgenti.

Tra gli indagati settimesi la dottoressa Tullia Baietto, primaria del reparto di lungodegenza di Settimo; Fabrizio Mondello, liquidatore della società Saapa; Mauro Milan, avvocato consulente per Saapa e Cm Service; e Carlo Bono, direttore del distretto di Settimo Torinese per l’Asl To4.

Indagata anche Angela Maria Spagone, direttrice della Rsa “Mezzaluna” di San Mauro Torinese.

Le indagini dei Carabinieri del Nas di Torino, coordinate dal pm Valentina Sellaroli, proseguono per chiarire le responsabilità e i rapporti tra l’Asl e le cooperative esterne.

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